Sandro Samoggia

BOLOGNA, CITTÀ DELLE TORRI

 

GARISENDA

 

CARTA D’IDENTITÀ

Data di Nascita

primi decenni del XII secolo

Indirizzo

Piazza Ravegnana

Altezza:

m. 47,5

Base

m. 8 per lato

Spessore

m. 2,35 alla base; m. 1,95 alla sommità

Segni particolari

Pendenza in direzione ESE con uno strapiombo di m 3,22

STORIA

 

 

 

L’altezza originaria era di quasi 60 metri, ma a metà del 1300 fu “mozzata”, per ragioni di sicurezza, in quanto divenuta pericolante sia per la sua pendenza, si perché lesa da terremoto.

Deve il nome alla famiglia dei Garisendi, una delle più importanti della città.

Estinti i Garisendi (forse all’inizio del XIV secolo), fu prima proprietà della Corporazione dei Drappieri, poi dei Malvezzi, quindi dei Ranuzzi e infine dei Fianchetti, che la vendettero al Comune all’inizio del ‘900.

ANTICHE IMMAGINI DELLA GARISENDA

Da “Le Cronache”di Giovanni Secambi (fine ‘300)

Da “Il gioco dei Dadi” di Giuseppe M. Vitelli (1691)


Incisione da “L’album”
Roma 1835

ALBUM FOTOGRAFICO

La lapide che riporta la terziana in cui Dante ricorda la Garisenda, paragonandole il gigante Anteo mentre si piega.

 

 

All’altezza di 30 m. vi è un’apertura che sembra all’apparenza una finestra. E’ invece la porta che permetteva di raggiungere la vicina Asinelli, con un “corridore” sospeso

 

 

 

 

Il Basamento

La porta alla base (esterno ed interno)

Il mattonato della Parete,
prima del recente restauro


La sommità