Bologna e le sue “leggende
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Il
“Miracolo” del Baraccano |
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Di Maurizio Cavazza |
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Cacciati
dalla città da Giulio II nel 1506, i Bentivoglio
cercarono di rientrarvi e di riprendervi la loro posizione dominante. Ci riuscirono
nel 1511 con l’aiuto del re di Francia Luigi XII, e Annibale II Bentivoglio
fu il nuovo signore. Ma contro i
francesi fu bandita una alleanza fra Venezia, L’esercito
della Lega (in maggior parte Spagnoli) nell’inverno 1511-12 pose l’assedio a
Bologna. La stagione
era quanto mai inadatta per un assedio che infatti non dava risultati anche per la pochezza della artiglieria
spagnola che, nonostante sparasse da posti favorevoli come la chiostra della
prime colline (S.Michele in Bosco e limitrofi), non
provocava danni significativi. L’assedio non
fece cadere la città; gli spagnoli se ne andarono inseguiti dai Francesi di
Gastone di Foix e lo scontro fu a Ravenna ove il
giovane de Foix morì. Un successivo
riavvicinamento fra Luigi XII e il Papa ebbe come conseguenza che Annibale
restasse solo e che dovesse abbandonare definitivamente la città. Questo il
quadro generale.
All’interno
di esso vi fu un episodio “leggendario”. Gli Spagnoli
posero una mina sotto le mura della città assediata, al Baraccano, e la
fecero brillare. La tradizione
dice che saltarono in aria sia un tratto di mura che la retrostante chiesa,
ma che miracolosamente ricaddero intatti al loro posto; questo però bastò
agli assedianti per vedere quanti fossero i bolognesi alla difesa e ad
indurli a togliere le tende. E’ chiaro cha
da allora in poi i Bolognesi parlarono di miracolo, il miracolo della Madonna
del Baraccano. Tutto questo
è chiaramente incredibile: che dicono gli storici “seri”, dato che i miracoli
di solito non entrano nelle narrazioni storiche come fatti attendibili? E qui
viene il bello: Guicciardini, non un
cronista qualsiasi, ma proprio lui, Francesco Guicciardini (*) scrive :
“...
e il Navarra fece dare il fuoco alla mina, la quale con grandissimo impeto e romore gittò talmente in alto Ancora più
incredibile: lo storico accetta fra i “fatti” un miracolo... Ma cosa
accadde allora ?
Ci soccorre un documento, ritrovato dallo
storico Stella, una cronaca di un religioso spagnolo al seguito delle truppe
che assediavano Bologna. La mina c’è
stata: era una pratica collaudata, anche da prima che esistessero gli
esplosivi. Si scavava una
galleria sotto le mura , poi si dava fuoco ai puntelli della galleria. Il peso delle
mura sovrastanti faceva crollare le stesse. A questo
dissesto contribuiva anche il calore sviluppato dalla combustione che
indeboliva le parti cementate. Anche se non c’era
crollo quel tratto di mura era
certamente più vulnerabile alle catapulte. A Bologna si
usò polvere da sparo. Ma la forza
dirompente dell’esplosione trovò una via di minor resistenza e si sfogò
all’esterno provocando un enorme rumore e tanto polverone, ma facendo poco
danno alle mura che infatti, secondo quel prete spagnolo, non subirono che una breccia molto piccola, delle
dimensioni di una persona. Se la mina
avesse funzionato non ci sarebbe stato il grande rumore ( una esplosione
sotterranea provoca un rumore sordo),
e non ci sarebbe stato subito il polverone, ma solo dopo la caduta delle
mura. Ma così non
fu: e quando il polverone è tanto, tanti ci vedono quello che vogliono. Realmente e
metaforicamente..... (*)
Guicciardini fu vice-legato del Card.Cybo e
governatore di fatto della città dal 1531 al 1534. Quindi fu in
città poco più di venti anni dopo i fatti, ma evidentemente la cosa era già
narrata nei termini leggendari che non potè non accettare per veri. |
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