“La sommità della torre asinelli
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La più famosa
ed alta torre di Bologna non poteva non essere oggetto di fantasie e
leggende.
Essendo le
notizie storiche su di lei vaghe, nebulose e scarse ( le date del suo
completamento vanno dal 1109 al 1119..) è naturale che siano state
rimpinguate da una notevole mole di “ fantasie “.
Non è
particolarmente significativa quella, comune a molte altre opere medievali
particolari per forma e dimensione, di essere opera diabolica eretta da
Satana in una sola notte...; questa
non la si può classificare come leggenda.
Si racconta
invece che essa fu costruita da un modesto
proprietario di alcuni asini, grazie al ritrovamento di una pentola di
monete d’oro, e intitolata ai suoi
abituali “collaboratori”.
Una variante
dice che per paura di essere derubato nascose a tutti di aver trovato il
tesoro.
Ma il figlio
si innamorò della figlia di un magnate, che sprezzantemente disse che gliela
avrebbe concessa in sposa solo se
fosse stato il proprietario della
torre più alta della città.
Grazie al
tesoro del babbo il giovane fece costruire la Torre degli Asinelli e
poté coronare il suo sogno d’amore.
la Torre Asinelli in uno schizzo inserito
nelle “cronache di Floriano De Villola (XIV Sec.)
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Le notizie
storiche ( abbastanza certe) invece
indicano in un Gherardo ( altri in un Pietro)
Asinelli il più importante rappresentante di una famiglia in
seguito trasferitasi a Forlì dove si
estinse.
Sembra
abbastanza comprovato che la
Torre inizialmente misurasse circa sessanta metri e che sia
stata alzata fino ai quasi cento in seguito, dopo essere stata acquisita dal
reggimento della città come torre di
guardia ed avvistamento.
La sua
posizione sulla via Emilia e i suoi 97 metri di altezza consentono una vista di
svariati chilometri, molto utile per
avvistare chi stava arrivando, amici o nemici.
Un braciere
posto sulla cima dava informazioni al contado sullo svilupparsi di gravi
incendi in città.
La Asinelli ospitò per lungo tempo la gabbia (esterna) ove venivano posti a morire di stenti gli
ecclesiastici giudicati colpevoli di gravissimi reati
La torre è
stata coinvolta in molti avvenimenti importanti : dal “Corridore” (il ponte
fra lei e la Garisenda
dal quale i Viscontei controllavano la sottostante Piazza ) ai tanti fulmini
che l’hanno colpita e danneggiata fino alla installazione del parafulmine,
agli esperimenti di Guglielmini sulla rotazione terrestre.
Nell’ottocento
vari spericolati si sono arrampicati fino alla cima o utilizzando i fori
delle impalcature o l’il filo del parafulmine
In tempi
moderni ospitò anche un ripetitore televisivo, mentre durante la guerra fu oggetto
di scommesse fra gli aviatori alleati che bombardavano Bologna;
fortunatamente nessuno vinse....
Recentemente
si sta vagliando l’ipotesi che la torre sia stata costruita da una delle due
fazioni in lotta in quei tempi (pro-papato o pro-impero) e che gli Asinelli
ne fossero solo i custodi; ma per le nostre considerazioni cambia poco.
Ritornando a “fantasie” di origine insospettabile e
che possono poi diventare “leggende” non posso non citare la abbastanza
incredibile scritta che si leggeva sulla impalcatura che è stata per vari anni sotto la rocchetta dell’Asinelli :
Avesa, Avséla, Avsnéla, Asnéla, Asinelli.
Franco
Bergonzoni cita sì questa sequenza di una possibile origine dall’Aposa per il nome Asinelli, ma si affretta ad aggiungere
che per lui sono : “Fantasie, è ben chiaro “ (cfr.: In “Le Torri di Bologna”
a cura di Giancarlo Roversi ed.Grafis)
Non meno
fantasiosa degli asinelli di cui sopra : e quel pezzo di impalcatura, come
tutto il restauro, era a cura di una
nota Fondazione bancaria ed è rimasta
lì per anni...
Riguardo al
nome c’è stato anche chi ha detto che derivi dalla contrazione e
modificazione delle parole “alta” e
“snella”...
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