Bologna e le sue “leggende metropolitane

LA TORRE ASINELLI

Di Maurizio Cavazza

 

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“La sommità della torre asinelli

La più famosa ed alta torre di Bologna non poteva non essere oggetto di fantasie e leggende.

Essendo le notizie storiche su di lei vaghe, nebulose e scarse ( le date del suo completamento vanno dal 1109 al 1119..) è naturale che siano state rimpinguate da una notevole mole di “ fantasie “.

 

Non è particolarmente significativa quella, comune a molte altre opere medievali particolari per forma e dimensione, di essere opera diabolica eretta da Satana  in una sola notte...; questa non la si può classificare come leggenda.

 

Si racconta invece che essa fu costruita da un modesto  proprietario di alcuni asini, grazie al ritrovamento di una pentola di monete d’oro, e intitolata ai  suoi abituali “collaboratori”.

Una variante dice che per paura di essere derubato nascose a tutti di aver trovato il tesoro.

Ma il figlio si innamorò della figlia di un magnate, che sprezzantemente disse che gliela avrebbe concessa in sposa  solo se fosse stato  il proprietario della torre più alta della città.

Grazie al tesoro del babbo il giovane fece costruire la Torre degli Asinelli e poté  coronare il suo sogno d’amore.

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la Torre Asinelli in uno schizzo inserito
nelle “cronache di Floriano De Villola (XIV Sec.)

Le notizie storiche ( abbastanza certe)  invece indicano in un Gherardo ( altri in un Pietro)  Asinelli il più importante rappresentante di una famiglia in seguito  trasferitasi a Forlì dove si estinse.

Sembra abbastanza comprovato che la Torre inizialmente misurasse circa sessanta metri e che sia stata alzata fino ai quasi cento in seguito, dopo essere stata acquisita dal reggimento della città come  torre di guardia ed avvistamento.

La sua posizione sulla via Emilia e i suoi 97 metri di altezza consentono una vista di svariati  chilometri, molto utile per avvistare chi stava arrivando, amici o nemici.

Un braciere posto sulla cima dava informazioni al contado sullo svilupparsi di gravi incendi in città.

La Asinelli ospitò per lungo tempo  la gabbia (esterna)  ove venivano posti a morire di stenti gli ecclesiastici giudicati colpevoli di gravissimi reati

La torre è stata coinvolta in molti avvenimenti importanti : dal “Corridore” (il ponte fra lei e la Garisenda dal quale i Viscontei controllavano la sottostante Piazza ) ai tanti fulmini che l’hanno colpita e danneggiata fino alla installazione del parafulmine, agli esperimenti di Guglielmini sulla rotazione terrestre.

Nell’ottocento vari spericolati si sono arrampicati fino alla cima o utilizzando i fori delle impalcature o l’il filo del parafulmine

In tempi moderni ospitò anche un ripetitore televisivo, mentre durante la guerra fu oggetto di scommesse fra gli aviatori alleati che bombardavano Bologna; fortunatamente  nessuno vinse....

Recentemente si sta vagliando l’ipotesi che la torre sia stata costruita da una delle due fazioni in lotta in quei tempi (pro-papato o pro-impero) e che gli Asinelli ne fossero solo i custodi; ma per le nostre considerazioni cambia poco.

Ritornando  a “fantasie” di origine insospettabile e che possono poi diventare “leggende” non posso non citare la abbastanza incredibile scritta che si leggeva sulla impalcatura che è stata per  vari anni sotto la rocchetta dell’Asinelli : Avesa, Avséla, Avsnéla, Asnéla, Asinelli.

Franco Bergonzoni cita sì questa sequenza di una possibile origine dall’Aposa per il nome Asinelli, ma si affretta ad aggiungere che per lui sono : “Fantasie, è ben chiaro “ (cfr.: In “Le Torri di Bologna” a cura di Giancarlo Roversi ed.Grafis)

Non meno fantasiosa degli asinelli di cui sopra : e quel pezzo di impalcatura, come tutto il restauro, era a cura  di una nota  Fondazione bancaria ed è rimasta lì per  anni...

 

Riguardo al nome c’è stato anche chi ha detto che derivi dalla contrazione e modificazione delle parole  “alta” e “snella”...