Bologna e le sue “leggende
metropolitane” |
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Di Maurizio Cavazza |
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Il portico di legno
di Palazzo Isolani, altissimo e suggestivo, viene indicato anche come “delle tre
frecce”. Ancora oggi chi
passa sotto il portico alza lo sguardo e cerca di individuare tre frecce
conficcate nel soffitto. E al piano terra del
palazzo, dove ora c’è una Galleria d’arte, per tanti anni c’è stato un ristorante che si chiamava delle “Tre
Frecce”. Insegna che stava
molto a cuore ai proprietari, perchè la
trasportarono all’ingresso del loro successivo esercizio, il ben più
blasonato “Pappagallo” ( che dopo la gestione Zurla ha avuto vari passaggi di
gestione e certamente non un aumento di popolarità ).
C’è l’indicazione
popolar-toponomastica, c’era il ristorante, ma le tre frecce ci sono? e dove
? e da dove vengono ?
che storia sta alle loro spalle ? Personalmente
premetto una cosa : forse perchè sono miope io le
tre frecce non sono mai riuscito a vederle. Ma ammettiamo che ci
siano. Chi ce le ha messe ? Abbondano le
versioni, abbastanza fantasiose. Una parla di una
donna molto bella, ma non altrettanto
fedele, e di un marito poco sportivo .... Tanto poco da predisporre un vero e proprio plotone d’esecuzione formato da arcieri per punire con la morte la fedifraga.
Ma la donna,
bella ed astuta, si mostra nuda agli
arcieri e questi non capiscono più nulla e sparano le frecce sul soffitto....
Troppo ingenuamente
falsa: avevano in tutto tre frecce? Capisco il primo
momento di sbandamento, ma un secondo tiro no..? E poi quando mai si è
sentito di un gruppo di arcieri usati e disposti come un plotone di
esecuzione ? Odora lontano un
chilometro di invenzione ottocentesca ( quando di plotoni di esecuzione, ma
con fucili, erano molto pratici...) Anche un’altra
versione, che parla di una diatriba fra due nobili risolta con uno scontro
armato le cui tracce sarebbero le tre frecce, è incredibile: ma da quali
arcieri si facevano accompagnare quei signori che invece di tirare ad altezza
d’uomo sparavano a dieci metri d’altezza ? Una terza versione,
più recente e verosimile, narra di uno scherzo di studenti a Raffaele Faccioli che, nel 1877, aveva restaurato casa Isolani:
sembra che lo scherzo consistesse appunto nel rovinargli l’edificio, da poco
restaurato. Ma forse più che
rovinargli il lavoro prenderlo bonariamente in giro. Sembra che quelle
tre frecce, le uniche di cui qualcuno ha fornito le caratteristiche, fossero
di canna ed incollate . E il nome del
ristorante abbia ripetuto e ribadito la goliardata. |
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