Bologna e le sue “leggende metropolitane

Come è arrivata a Bologna
l’immagine della Madonna di San Luca

Di Maurizio Cavazza

 

San Luca stampa del '700
La basilica di san Luca, prima
dell’intervento settecentesco del Dotti

Questa storia merita l’appellativo di leggenda metropolitana non  perchè  non si sappia come è nata la scrive Graziolo Accarisi nella sua storia della Madonna di San Luca), ma per il modo nel quale è stata acriticamente accolta e poi riportata da altri e poi passata alla  tradizione orale  popolare, anche con la mediazione di quadri ed illustrazioni a stampa.

Un santo eremita, Teocle Kmnya, viveva in Oriente.

Un giorno sentì l’impulso di recarsi a Costantinopoli, alla basilica di Santa Sofia.

Madonna 1
La Madonna di San Luca

Colà giunto fu particolarmente  colpito da una icona della Madonna, una Vergine Odighitria.

Oltre che dalla bellezza del dipinto e dai santi pensieri che gli ispirava, fu colpito da una scritta  che accompagnava il dipinto e che diceva che l’immagine era stata dipinta da San Luca in persona, e che non era quella Basilica solenne e prestigiosa  la sua collocazione finale, bensì era destinata ad un luogo chiamato Monte della Guardia.

“Questa è opera fatta da San Luca cancelliere di Cristo, che deve essere portata alla Chiesa di San Luca sopra il Monte della Guardia costrutta, ed ivi sopra l’altare collocata”

Teocle chiese lumi ai sacerdoti e questi risposero che non sapevano ove fosse questo monte : si sentivano custodi temporanei di quel sacro tesoro, e  disponibili a cederlo al luogo designato, una volta trovato.

Il santo eremita si offrì di fare lui questa ricerca.

L’icona gli fu affidata e Teocle iniziò un lungo viaggio alla ricerca del Monte della Guardia .

Cammina cammina....visitò tanti luoghi e pervenne infine a Roma.

Anche qui le ricerche non ebbero buon esito : nessuno sapeva di un Monte della Guardia.


Stemma dei Passipoveri

Mentre girava per Roma con l’icona chiedendo a tutti l’informazione che cercava, fu notato da un bolognese, un bolognese importante,  Pascipovero Pascipoveri, ambasciatore della città a Roma.

Colpito dall’impegno di Teocle e dalla sua visibile fede e pietà gli chiese chi fosse e cosa andasse cercando con tanta sollecitudine.

L’eremita glielo disse e con grande emozione Pascipovero gli rivelò che la sua ricerca era finita: il luogo cercato era Bologna che è sovrastato da un colle chiamato Monte  della Guardia.

Pascipovero mandò una staffetta ad annunciare alle autorità e al popolo che stava arrivando un dono di inestimabile valore per  i bolognesi e quando Teocle e l’immagine arrivarono, tutta la città, preti e laici, autorità e popolo, li accolse con grande calore.

L’immagine fu affidata ad Azzolina e Beatrice Guezi che sul Monte della Guardia vivevano una vita di preghiera con altre consorelle in un romitorio sorto da poco.

La devozione per l’icona fu subito alta e molti devoti si recarono in pio pellegrinaggio sul Monte della Guardia, i primi di una serie infinita e secolare...

Accarisi Graziolo 2
Il giurista Graziolo Accarisi scolpito sulla sua tomba

San Luca Processione
Antica stampa riproducente la processione della Madonna
di San Luca a Bologna

L’eremita Teocle  respinse l’offerta di restare a Bologna : preferì ritornare al suo eremitaggio orientale da cui era venuto.

Fin qui la leggenda, suggestiva come tutte le leggende, bella nella sua semplicità ed edificante nel suo svolgersi

Gli accurati studi fatti sul dipinto e sulla tavola  rivelano che si tratta dell’opera di un pittore italiano della fine del XII secolo.

Azzolina e Beatrice Guezi sono figure senza appigli storici.

La narrazione di Accarisi non ha riscontri precedenti alla fine del  XV secolo, quando viene scritta.

Mentre è un  fatto e una  data accertata la fondazione della Chiesa di S.Maria del Monte della Guardia nel 1194 da parte di Angelica Bonfantini, fondatrice e prima Badessa del Romitorio, che molto probabilmente portò nella nuova chiesa un dipinto già in possesso della sua famiglia.