ANNALES E CRONOLOGIA DI BOLOGNA

XIX SECOLO – IL RISORGIMENTO
Da Napoleone al 1845

 

1814: Caduta di Napoleone

Alla caduta di Napoleone, Papa Pio VII torna a Roma dall’esilio e passa per Bologna, accolto dai Bolognesi con un cauto calore.

1815: Proclama di Rimini

Gioacchino Murat

Pellegrino Rossi

Gioacchino Murat, Re di Napoli, emana il noto “Proclama di Rimini”, scritto da Pallegrino Rossi, carrarese di nascita, ma laureato a Bologna e qui residente ed esercitante la professione di avvocato. Nel proclama si incitano tutti gli Italiani a formare una loro nazione e a cacciare qualsivoglia potestà stranera dal loro territorio.

Il 2 aprile le truppe napoletane e Pellegrino Rossi (in qualità di Commissario Civile di Bologna) entrano in città e sono accolti con entusiasmo dalla popolazione, e con scetticismo da parte di Nobili e notabili.

Con la caduta e fucilazione di Murat, Bologna rientra nell’orbita territoriale dello Stato della Chiesa, con la tutela dell’esercito austriaco ed il governo di Monsignor Giacomo Giustiniani.

1816: Maria Luisa d’Austria a Bologna

La moglie di Napoleone esiliato, Maria Luisa d’Austria passa per Bologna ed è accolta entusiasticamente dalla gente… molti sussurrano con ripianto: “Ci vorrebbe anche suo marito….

1818: Censimento a Bologna

È pubblicata un’indagine demoscopia riferita a due anni prima, nella quale risulta che la popolazione bolognese è così composta:

La Popolazione bolognese nel 1816

Nobili ………………………….

1.805

Possidenti ……………………

2.975

Mediocri ………………………

7041

Operai ...………………………

19.327

Bisognosi …………………….

32.783

Totale

63.931

Dal censimento mancano indicazione sul numero dei componenti del clero (prelati, preti, frati, suore) che non dovevano essere pochi, viste le circa 100 chiese e 40 conventi esistenti in città).

1824: Potenziamento dell’Università

Con Bolla di Papa Leone XII è riformata l’Università di Bologna, con l’aumento del numero delle facoltà, l’ampliamento delle sedi scientifiche e l’equiparazione come valore a quella di Roma. Sono però contemporaneamente abolite le cattedre a finalità politica.

1825 – 1926: Leopardi a Bologna

Giacomo Leopardo soggiorna in città e ne parla ottimamente indicandola, fra l’altro, come luogo “dove la bontà di cuore vi si trova effettivamente, anzi è comunissima” e dove “la razza umana è differente da quella di cui io avevo idea”.

1831: Alcuni mesi di libertà

8 Febbraio: alla morte del Papa, Bologna si ribella allo stato pontificio e dopo un assembramento in piazza che non trova alcuna opposizione né militare né politico da parte dei reggenti pontifici è costituito il Governo provvisorio della Città e Provincia di Bologna, presieduto da Giovanni Vicini e composto da Francesco Bevilacqua Ariosti, Cesare Bianchetti, Antonio Silvani, Francesco Orioli, Carlo Pepoli, Alessandro Agucchi e Antonio Zanolini.


Giovanni Vicini


Cesare Bianchetti


Antonio Silvani


Francesco Orioli


Carlo Pepoli

 


Antonio Zanolini

26 Febbaio: a Palazzo d’Accursio si riuniscono le delegazioni di Bologna, della Romagna, delle Marche e dell’Umbria e costituiscono il Governo delle Province Unite, con capitale Bologna e Presidente Giovanni Vicini.

21 Marzo: L’esercito austriaco, dopo avere “ristabilizzato” Modena e prima di dirigersi verso le Marche ed Ancona, entra a Bologna, la occupa e bivacca in piazza Maggiore.

22 Marzo: Il Cardinale Carlo Opizzoni prende possesso della città in nome e per conto del Papa.

15 Luglio: L’esercito austriaco lascia Bologna, sostituito da un apparato militare pontificio impreparato e non adatto alla situazione, il che comporta scontri e zuffe con la Guardia Civica e con la popolazione, fino alla fine dell’anno.

1832: Ancora gli austriaci

Comandato dal Generale Radestzky, l’esercito austriaco rioccupa Bologna su invito dello Stato pontificio. È soppressa la Guardia Civica , imposta la riconsegna delle armi da parte della popolazione, chiusa l’Università, impedita ogni attività pubblica che avesse significato politico.

Se ne andranno dopo sei anni, per essere nuovamente sostituite dall’esercito pontificio.

1838: Lo “Stabat Mater”


La Sala detta dello “Stabat Mater”


Gioacchino Rossini

Dopo anni di silenzio, Gioacchino Rossini, rappresenta a Bologna nell’aula magna dell’Archiginnasio, la prima esecuzione dello “Stabat Mater”, diretta per da Gaetano Donizetti, laureatosi al conservatorio di Bologna, di cui proprio il Rossini era direttore.

La sala dove venne eseguita l’opera assunse da quel momento il nome dell’opera rossiniana.

1843 - 44: Nuovi tentativi di rivolta

Il 15 agosto un’ottantina di rivoluzionari bolognesi guidati da Pasquale Muratori, si scontrano a Savigno con drappello pontificio sconfiggendolo. La reazione è però immediata e gli insorti sono inseguiti da truppe di rinforzo e catturati in gran parte sul Monte delle Formiche.

Un’altra azione di guerriglia insurrezionale è compiuto nella successiva notte del 9 settembre quando un altro gruppetto di insorti (guidati da Ignazio Ribotty) tenta, senza riuscirci, di catturare e rapire a Imola alcuni importanti cardinali pontifici lì in vacanza.

Dei venti insorti catturati a conclusione delle due azioni, tredici sono graziati e sette fucilati.

1843 – 1845: Politica moderata

I liberali bolognesi abbandonano le azioni di forza contro il governo pontificio e danno inizio ad un’attività politica più moderata e tendente ad azioni compromissorie., sotto la guida di alcuni nobili (Luigi Tanari e Giovanni Massei) e del ceto dell’alta borghesia (Carlo Berti Pichat e Rodolfo Audinot).

Nel mentre stanno emergendo nuove figure politiche bolognesi che avranno ampio rilievo negli eventi risorgimentali, quali Marco Minghetti e Carlo Farini.