ANNALES E CRONOLOGIA DI BOLOGNA |
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BOLOGNA
NEL XVII SECOLO |
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1609: Giulio Cesare Croce |
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Muore Giulio Cesare Croce, sanpersicetano, cantastorie e scrittore il cui capolavoro “il Bertoldo” (seguita poi dal “Bertoldino”) rappresenta forse l’opera popolare italiana più famosa ed interessante. Il Bertoldo, nei secoli, sarà illustrato da famosi incisori, verrà tradotto in più lingue, trasformato in opera poetica o teatrale. |
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1616: Nascono le Scuole Pie |
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Piccola, ma importante rivoluzione sociale: scuole elementari gratuite per tutte le famiglie povere. Le istituisce Don Giovanni Francesco Fammelli e si protrarranno nel tempo e con rilevante beneficio per i non abbienti, col nome di Scuole Pie. |
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1621: Gregorio XV |
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E’ eletto papa col nome di Gregorio XV, il bolognese Alessandro Ludovisi. Governa la Chiesa per solo due anni, pochi ma intensi, perché riforma le norme procedurali del Conclave, istituisce la Propaganda Fide, e appoggia la restaurazione di Ferdinando d’Austri e la lotta di Luigi XIII contro gli Ugonotti. |
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1628: Marcello Malpighi |
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Nasce a Crevalcore Marcello Malpigli, il grande medico che applicherà alla medicina e chirurgia la ricerca sperimentale come già fece Galileo per l’astronomia e la fisica. Considerato il fondatore della medicina comparata, dell’istiologia e dell’embriologia, individuò e studiò con largo anticipo sui tempi, la reale funzione della circolazione sanguigna, i capillari (per altro da lui scoperti), il rapporto funzionale fra cuore e polmoni, la combustione dell’aria respirata all’interno del corpo. Fu il primo non inglese ad essere accolto nella Royal Accademy di Londra |
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1630: Torna la peste |
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Anche Bologna viene fortemente colpita dalla famosa epidemia che investe l’Italia del nord e che il Manzoni ha descritto per Milano, nei Promessi Sposi In città muore più di un quarto della popolazione (circa 17.000 persone). Si organizzano lazzaretti un po’ ovunque, ed uno dei pià “affollati” è quello allestito nel convento di Santa Cristina della Fondazza. |
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1641 Morte del Domenichino |
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Muore a Napoli, dov’era stato chiamato per dipingere la sala del Tesoro nella Basilica di San Gennaro, Domenico Zampieri, noto nel mondo della pittura come il “Domenichino”. (in quanto piccolo e minuto). La morte è improvvisa e dovuta a circostanze mai chiarite: si reputò anche che fosse stato avvelenato dai pittori che ambivano al prestigioso incarico ch’egli aveva ricevuto e che aveva quasi portato a termine. Quegli affreschi non esiste più in quanto vi si sovrapposero le pitture di altri. Per dar voce ai pettegolezzi senza fondamento e alla cronaca nera… spicciola, il pittore che sostituì in San Gennaro il pittore bolognese, fu il Lombardo, che già in precedenza, a Roma, aveva fortemente litigato col Domenichino. |
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1650: La nuova Meridiana di Bologna |
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Con il prolungamento di San Petronio e la sua ristrutturazione interna, si rende necessaria la riverifica e ricostruzione della grande meridiana realizzata un secolo prima all’interno della chiese. Viene incaricato l’astronomo Giandomenico Cassini (nato a Nizza Monferrato) e già operante a Bologna su chiamata del Marchese Malvasia. L’opera si realizza in sedici anni e sarà riverificata e messa nuovamente a punto alla fine del secolo, dallo stesso Cassini, tornato apposta a Bologna da Parigi, dov’era stata assunto come astronomo di corte del Re di Francia. |
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1665: Elisabetta Sirani |
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Muore Elisabetta Sirani, pittrice Bolognese. Giovanissima (ha appena 27 anni) è però già affermata e meritatamente come una “grande”. La sua morte prematura fu oggetto d’indagine, in quanto si suppose che fosse stata avvelenata da una domestica, ma l’inchiesta dimostrò ch’era deceduta di morte naturale. |
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1666: Francesco M. Barbieri |
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Altro grande lutto nel mondo artistico Bolognese. Muore Francesco Maria Barbieri, detto il Guercino a causa di una malformazione che aveva in un occhio. Nato a Cento, ma venuto subito a Bologna per frequentarvi le grandi scuole di lì operanti, fu assieme al Reni, ai Carracci e al Domenichino, uno dei grandissimi pittori bolognesi che nel ‘600 dominarono l’arte europea. |
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1669: Un nobile brigante |
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Il patrizio Francesco Maria Conte dei Felicini viene messo al bando da Bologna per reati commessi in città, fra cui 11 omicidi, 3 sequestri di persona, quattro ferimenti gravi e una serie innumerevole di violenze, stupri, ricatti.
Si rifugia in Toscana dove il Granduca gli mette a disposizione il feudo di Favizzano, sull’Appennino tosco-emiliano. Imperterrito continua la sua attività sui monti come bandito, non mancando di scendere talvolta a Bologna per compiervi ancora vendette e malefatte. Sarà definitivamente catturato dalla gendarmeria dello stesso Granduca, e richiuso nel maschio di Volterra dove morirà nel 1715 alla considerevole età di novant’anni. Alcuni sospettano che la figura dell’Innominato sia stata ispirata al Manzoni dalle vicende di questo conte bolognese. |
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1674: Il portico di San Luca |
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Inizia la costruzione del portico di San Luca, il più lungo del mondo, che si realizza, però, in pochi anni, ma solo nella parte pianeggiante da Porta Saragozza all’ancora inesistente arco del Meloncello. Sarà completato quasi cinquant’anni dopo, nel 1720, con l’aggiunta della parte che sale al colle della Guardia, per un totale di 3.500 metri di lunghezza e 666 archi. |
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