ANNALES E CRONOLOGIA DI BOLOGNA |
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I
BENTIVOGLIO |
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1446 – 1461: La signoria di Sante Bentivoglio |
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Si dice che Sante fosse figlio naturale di Ercole, fratello di Giangaleazzo (e, quindi cugino di Annibale), e che nel 1425 Galezzo avesse messo in cinta la moglie di un commerciante toscano di lana, un certo Angelo Cascese, che viveva a Poppi. L’unica immagine esistente di Sante (o, almeno, che abbiamo rintracciato, è quella fattagli da Giorgio Vasari, che lo rappresenta da giovanetto intento ad ascoltare Cosimo de’ Medici che gli rivela la sua vera identità. Per il resto ben poco si sa di lui, se non quello che risulta abbia fatto come signore di Bologna, chiamato a tale carica, come “interim” in attesa che il giovanissimo Giovanni raggiungesse la maggiore età.
La provvisorietà di questa carica (che comunque durò ben 16 anni) è per i Bentivoglio e per Giovanni II, una “manna dal cielo”, perché con Sante il potere della famiglia si assesta definitivamente e la Signoria diviene così stabile che per oltre sessant’anni nessuno potè più minarne le fondamenta. Sante, innazittutto, si sposa con Ginevra Sforza Cerignola di Pesaro, temprando così l’alleanza con la massime famiglia milanese (gli Sforza), e ponendo allo stesso tempo un bel tampone protettivo (il territorio pesarese) fra Bologna e le velleità dello Stato della Chiesa (oltrettutto, alla morte di Sante, Ginevra sposerà il legittimo erede Giovanni II, temprando ancor più la conduzione “familiare” della Signora bentivogliesca). A Sante si deva anche l’iniziò della costruzione della reggia dei Bentivoglio (che verrà chiamata “Domus Aurea”) stabile emblema del loro potere su Bologna. Sempre Sante, infine, appiana gli attriti col Papa, che gli riconfermò sì la potestà della Chiesa su Bologna, ma nel contempo, riconosce l’autonomia delle cariche cittadine. Queste ovviamente, furono da Sante fatte occupare solo dai suoi fedele alleati. |
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1456: Caterina de Vigri |
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Viene chiamata a Bologna, come Badessa del nuovo monastero del Corpus Domini Caterina de Vigri che rientra così nella città ov’era nata. Musicista, poetessa e pittrice letterata, sarà chiamata dai bolognesi semplicemente “la Santa” e come tale venerata sia quand’era in vita, che quando ebbe a morire nel 1463, nel suo monastero (dove ancora oggi si può contemplare il suo corpo imbalsamato). |
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1962: Morte di Sante |
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La morte di Sante Bentivoglio è improvvisa, e potrebbe anche far pensare che non sia del tutto naturale. Innanzitutto essa precede di pochi giorni il passaggio di Giovanni alla maturità (21 anni), una coincidenza che nulla significa ma che dei dubbi ne mette. Di Sante non rimangono memorie o documenti ed anche della sua tomba in San Giacomo, non rimane traccia, mentre ci sono quelle dei suoi predecessori Antongaleazzo e Annibale. In quindici anni di matrimonio con Ginevra, risulta aver avuto due figli, Costanza ed Ercole, ma che pur sposandosi, l’una con Antonmaria Pico e l’altro con Barbara Torelli, nulla aggiungeranno all’epopea dei Bentivoglio (Ginevra avrà poi 11 figli quando, morto Sante, sposerà Giovanni). Questi aspetti della vita di Sante possono stare a significare l’intenzione dei Bentivoglio di far dimenticare un personaggio che fu utile alla famiglia, anzi indispensabile per l’affermazione della loro Signoria, ma decisamente scomodo, in quanto “bastardo”. Ma
sono pure congetture, per cui non rimane che la storia: Sante muore di
malattia (l’unico dei grandi Bentivoglio che morirà nel proprio letto e in
Bologna) e Giovanni gli succede nella Signoria. |
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