ANNALES E CRONOLOGIA DI BOLOGNA

I PEPOLI
Dal 1300 al 1350

 

1300: Scacchesi e Maltraversi

Pepoli

Gozzadini 2

Dopo Guelfi e Ghibellini, e Geremi e Lambertazzi, le due nuove fazioni che si contendono la potestà a Bologna, diventano Scacchesi e Maltraversi, che assumono il nome dagli stemmi delle famiglie dominanti delle due fazioni.

Gli Scacchesi sostengono i Pepoli, la cui arma è una scacchiera Bianca e nera.

I Maltraversi sostengono i Gozzadini, che hanno l’arma attraversata diagonalmente da una fascia.

1306: Nuova cacciata dei Lambertazzi (ora Maltraversi)

Ancora una volta (la terza) i Lambertazzi filo-Gozzadini vengono cacciati dalla città ed anche il Cardinale Orsini è costretto alla fuga. Sulla città assume sempre più potere la famiglia dei Pepoli.

1307: Romeo Pepoli

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Un banco dei prestiti nel ‘300
(da una miniature d’epoca)

Diventa di fatto Signore di Bologna, Romeo Pepoli, dalla discendenza antichissima ma, di fatto, da tempo importante banchiere considerato all’epoca il più ricco signore d’Italia, vantando di fatto un capitale di 75.000 scudi e rendite valutabili attorno ai 125.000 fiorini annui.

Si era così arricchito sopratutto con l’usura, sia prestando denaro alle grandi famiglie della città, sia al Comune stesso.

Forte proprio dei suoi crediti, non gli è affatto difficile assumere la posizione egemonica in città,

1307: Sgominato l’ultimo feudo del circondario bolognese

I Conti di Panico, signori e dominatori da secoli dell’Appennino bolognese, vengono definitivamente debellati da Bologna che allarga così il proprio territorio in una zona di confine che mai avevano potuto controllare.

1320: La festa di laurea di Taddeo Pepoli

È solo apparentemente un fatto di cronaca.

Il figlio di Romeo Pepoli, Taddeo, è pubblicamente festeggiato per l’ottenimento della Laurea in giurisprudenza. Tutte le strade sono in festa e molte delle spese sostenuto per la chermesse popolare sono sostenute da denaro pubblico.

È un segno tangibile di come Romeo fosse davvero il Signore di Bologna, anche se in effetti l’ammirazione dei Bolognesi per Taddeo, era davvero spontanea e sincera.

1321- 1323: Cacciata e morte di Romeo Pepoli

Appena anno dopo (il 17 luglio) la casa dei Pepoli viene assalita di notte da una popolazione inferocita e Romeo riesce a fuggire e a salvare i propri famigliari, lanciando menete d’oro agli inseguitori che si fermano per raccoglierle.

Romeo parte per Avignone per perorare la propria causa presso il Papa e da quella città non tornerà più.

1325: Battaglia di Zappolino

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Zappolino, da una cartolina inizio ‘900

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Il pozzo della Secchia Rapita in via Saffi
(foto degli anni ’30) e la “Secchia” originale
conservata nel Palazzo Comunale di Modena

Il 15 novembre Modena si prende la sua grossa rivincita sulla Battaglia di Fossalta, e sconfigge l’esercito bolognese a Zappolino, sulle colline verso il modenese, in località Bersagliera (dove ancora oggi in memoria del massacro lì avvenuto, soprattutto di bolognesi, è rimasto un toponimo dal nome sinistro: "Prato dei Morti").

I modenesi inseguono i superstiti fin sotto le mura di Porta San Felice, dove assediano al città per una breve periodo, minacciandone l’assalto ed il saccheggio.

Non lo faranno e ritornando a Modena si porteranno con se come trofeo, la secchia di un pozzo che sorgeva vicino alla Porta, lungo l’attuale via Saffi.… La famosa “Secchia rapita”.

1327 - 1336: Beltrando del Poggetto

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I resti della Rocca di Galliera

Dopo la disfatta di Zappolino e il pericolo corso di veder invasa la città dall’esercito modenese, e persistendo le lotte civili interne fra le famiglie bolognesi, il Consiglio Grande decide quasi all’unanimità di affidare le proprie sorti al Papato e, per esso, al cardinale francese Bertrand du Pujet. (italianizzato in Beltrando del Poggietto).

L’azione del Cardinale è da un lato certamente positiva per Bologna, in quanto nel periodo del suo governo viene costruita la nuova cinta della mura (dette appunto del “Trecento”), è ristrutturata e potenziata la chiusa di Casalecchio per aumentare gli approvvigionamenti idrici alla città ed ampliato il palazzo comunale.

Costruisce, però anche la Rocca di Galiera, per difendersi da eventuali reazioni della popolazione che governa con pugno di ferro ed completo assolutismo.

1337: Bologna si ribella al Cardinale

Guidati dai rispettivi capi, Taddeo Pepoli e Brandiligio Gozzadini, i partiti degli Scacchesi e dei Maltraversi si alleano contro il comune nemico, assaltano la Rocca di Galiera e costringono Beltrando del Poggetto ad arrendersi e a fuggire dalla città

1337 - 1347: Taddeo Pepoli ed il suo buongoverno

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Taddeo Pepoli

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Palazzo Pepoli

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La tomba di Taddeo

Sconfitto il potere della Chiesa su Bologna, immediatamente Scacchesi e Maltraversi riprendono le ostilità. I Gozzadini sono sconfitto dopo una dura lotta in piazza maggiore ed i Pepoli diventano di nuovo Signori di Bologna con Taddeo.

Nei dieci anni di governo Taddeo si pose su di un piano molto diverso dal padre Romeo e dal Cardinale del Poggetto, operando davvero per il miglioramento della città, non mancando di proteggerla pagando di persona i lanzichenecchi che la stavano per assalire, perchè deviassero altrove le loro razzie.

Memore però di quanto era capitato al padre, si costruì il bel palazzo fortezza che ancora si può ammirare in via Castiglione.

Quando morì di peste nel 1347, la cittadinanza tutta lo pianse sinceramente.

Bella la sua tomba in San Domenico.

1346 – 1348: La peste

Come in tutto il Nord d’Italia, anche Bologna è martoriata dalla peste nera. Muoiono 17.000 bolognesi, quasi un terzo dell’intera popolazione della città.

1350: Bologna venduta ai Visconti di Milano

I figli di Taddeo Pepoli, Giacomo e Giovanni, vendono la signoria su Bologna, ereditata dal padre, ai Visconti di Milano, a fronte di 60.000 fiorini ed alcune proprietà terriere immobiliari in e attorno alla città.