La facciata fu
rifatta nel 1912 dal Collemarini che rese
più classicheggiante la sua maestosità, e caricandola, forse
troppo inusitati, se non addirittura bizzarri, di giochi volumetrici, come le
terrazze angolari che accompagnano le rientranze delle due ali laterali.
Mentre all’esterno nulla rimane
dell’epoca cinquecentesca, all’interno e, soprattutto nel giardino,
essa è tuttora presente nella struttura ad esedra, nelle sculture e
nel fondale scenografico sormontato da una bella terrazza balaustrata.
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Particolari degli interni
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