Il complesso
nacque come edificio conventuale dedicato a Santa Maria delle Grazie, come
riconoscimento del ritorno degli studenti dopo un periodo in cui avevano
abbandonato Bologna. Una lapide scolpita, detta “pietra della pace”,
ricorda quell’evento all’esterno dell’edificio.
La casa subì
diversa traversie, diventando via via cimitero, convento, chiesa e quindi, nel 1813 abitazione
civile. Come tale fu poi acquisito dal grande
matematico Federigo Enriquez, docente illustrissimo
e meritatamente titolato dell’università di Bologna dal 1894 al 1922. In questa chiesa
trasformata in villa, l’illustre scienziato ebbe ad ospitare anche Albert Einstein.
Un recente
restauro ha ridato luce agli splendidi aspetti settecenteschi degli ambienti,
in particolare il giardino, il chiostro e lo scalone.
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