PALAZZO FANTUZZI
via San Vitale 23

 

I Fantuzzi sono stati una delle grandi famiglie bolognesi, e poiché l’etimologia della casata doveva essere necessariamente agiografica, s’inventarono che il loro nome derivasse da “elefanti” (quelli di Annibale, ben s’intende) ed ecco perché sulla facciata del loro splendido palazzo appaiano due di questi animali in posizione strategica.

Il maestoso bugnato delle colonne, i ricchi cornicioni che segnano i piani e il sottotetto, le squadrate pesanti finestre, fanno pensare a Giulio Romano, o al sua grandissimo allievo e collega bolognese Sebastiano Serio. Se fosse davvero del Serio, questa sarebbe l’unica opera a Bologna dell’archittetto che, in Francia, fu uno degli artefici della Scuola di Fontainbleu (che è per l’arte francese come Firenze per l’Italia). Alcuni altri critici reputano che nell’edificio vi sia stato l’intervento del Formiggine o di Domenico Peruzzi, entrambi presenti a Bologna in quel tempo,

 

Splendidi gli interni disegnati dall’architetto Bartolomeo Triachini, degni di una dimore signorile del ‘500 i cui esponenti pur agevolando prima e subendo poi un dominio concorrente e vincente (quello dei Bentivolgio) non volle esserne da meno, per riaffermare la loro superiore nobiltà.