PALAZZO AMORINI SALINA
via Santo Stefano 9/11

 

Il Palazzo costruito nel 1451, in pieno periodo bentivogliesco e su disegno di Lapo Partigiani, ha mantenuto inalterata la facciata attraverso i secoli, mentre è radicalmente mutato all’interno, dove si sono susseguite ristrutturazione continue fino al XIX secolo.

E’ senz’altro un edificio splendido e colpisce, più che la maestosità, la particolarità dei dettagli che lo ornano  in ogni fascia di piano, con compostezza e linearità, con ben dodici archi di portico, numero inusitato anche per Bologna.

Le particolarità del palazzo sono le sculture in terracotta (ben trentanove, tredici per linea di piano tutte di vario tipo e fisionomia).

Opera di Alfonso Lombardi e Nicolò da Volterra (alcune sembrano siano anche di Properzia Rossi, l’unica scultrice bolognese e non solo di quell’epoca) si affacciano sulla strada e mentre quelle del primo piano sono sostanzialmente in linea con lo strapiombo, quelle del terzo si sporgano, quasi volessero guardare la strada… o farsi meglio guardare dal passante