PALAZZO
COMUNALE O D’ACCURSIO
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Nel 1287, il Comune di Bologna acquistò un isolato di case appartenenti al noto giurista d’Accursio, dottore dello Studio, per poter creare la sua nuova e più prestigiosa sede pubblica. Da quel primo “acquisto immobiliare”, si sviluppò pian piano e nell’arco di vari secoli, un vastissimo complesso dove l’architettura civile di rappresentanza è di fatto solo quella del lato Est, su piazza Maggiore e parte di piazza Nettuno, mentre gli altri tre lati (via Ugo Bassi, Piazza Roosveldt e via IV Novembre), altro non sono che vere e proprie strutture fortilizie di un imponente castello quadrato protetto da mura, merli, contrafforti e torrioni. All’interno le sorprese sono veramente tante e tanto belle, non solo negli spazi che una simile articolazione architettonica crea, ma negli ambienti, negli arredi, e nei tanti capolavori d’arte che lì vengono conservate in apposito ricchissimo museo, la Collezione Comunale d’arte. |
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LA FACCIATA SU PIAZZA MAGGIORE |
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La facciata ha due strutture architettoniche diversissime fra loro, divise dall’imponente portale d’accesso e… da un secolo e mezzo di storia.
La parte sinistra (quella caratterizzato dal portico) è originale del ‘300 e costituisce il primo nucleo eretto sugli edifici che il comune acquistò dal giurista d’Accursio. La parte destra che doveva essere equivalente all’altra, fu ricostruita nel 1425, dopo un incendio, su progetto di Aristotile Fioravanti, uno dei massimi geni del Rinascimento bolognese e non solo.
A sinistra un portico a sei archi a sesto acuto retti da pesanti colonne in pietra caratterizza l’originaria struttura gotica trecentesca che venne “ripulita” dagli orpelli successive e riportati alla struttura architettonica originaria ai primi del ‘900; l’intervento fu opera del Rubbiani, l’architetto bolognese che in quel periodo restaurò i massimi monumenti della città. Degnissimi di nota numerosi particolari.
La bella torre dell’Orologio venne eretta nel 1444. La base è pressoché quadrata ( m. 10,30 per 8,44), l’altezza al suolo è di 36,20 metri, lo spessore dei muri è di m. 0,97 alla base e m. 0,72 alla sommità. L’elegante edicola, in stile puro rinascimento, fu eretta nel 1493. Per quanto riguarda l’orologio, già nel 1441 esisteva una macchina segnatempo che venne sostituita nel 1773 dall’attuale orologio di oltre 6 metri di diametro, realizzato da Rinaldo. Gandolfi Vero capolavoro dell’arte quattrocentesca è la madonna col bambino, opera in terracotta di Nicolò dell’Arca, che la realizzò nel 1478 Altra pregevole scultura, realizzata in bronzo da Alessandro Menganti nel 1580, è il monumento al grande Papa Gregorio XIII (al secolo il bolognese Ugo ibaldiagni), sotto il cui pontificato venne rinnovato il calendario (detto appunto Gregoriano), si scoprirono le catacombe e si diede inizio alle missioni in Cina. La statua è inquadrata dall’imponente portale che introduce nel palazzo. Ne fu architetto Gaetano Alessi (1555), ma la sua struttura fu poi rivisitato da Domenico Tibaldi, proprio per permettere in esso l’adattamento della statua Non mancano per altro, alcune curiosità.
La grande finestra a mensola, che chiude il lato su piazza Maggiore (sotto) è di G. Alessi (1555) e una delle due aquile che ornano le formelle della base, fu per lungo tempo attribuita a Michelangelo. A sinistra della finestra, sullo zoccolo del palazzo, si possono verificare le antiche misure annonarie: formati delle tegola e del mattone; il piede, il braccio, il gomito e la pertica.
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I LATI FORTIFICATI |
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Piazza Nettuno (Lato Est)Accanto all’ampio spazio di Piazza Maggiore, verso nord, la facciata prosegue su piazza Nettuno e la sua fontana, mutando sensibilmente la sua architettura che da civile di rappresentanza, diventa decisamente fortilizia. La rientranza che si realizza rispetto alla facciata principale, è solamente apparente, essendo creata di fatto da due torrioni, uno che si appoggia alla struttura del Fioravanti, l’altro posto all’angolo con via Ugo Bassi. Lo sporto centrale, che taglia le mura fra i due torrioni e che divide la parte del piano terra con quella superiore, sembrerebbe un ballatoio (ed in effetti ora lo è), ma è evidente come all’origine fosse una passatoia smerlata alla sommità di una muraglia difensiva. Via Ugo Bassi (Lato Nord)Qui la struttura difensiva è evidentissima e le mura, pur modificate dal tempo appaiano potenti ed articolate in architetture di tipo militare con spioventi e merlature (ora tamponate). L’unico ornamento di tipo “civile” che ingentilisce il lato, è la fontana che si appoggia al suo centro, opera cinquecentesca, attribuita al Laureti.
Via Vezza – Piazza Roosvelt (Lato Ovest)
In questo lato, l’immagine della fortezza è ancora più evidente e ciò è anche dovuto all’indovinato restauro (forse anche accentuato nei particolari) che venne fatto nel secondo dopoguerra, per riparare ai gravi danni subiti dai bombardamenti dell’ultima guerra. La muraglia difensiva, non solo è chiusa da due imponenti torrioni quadrati con alti spioventi e merlature, ma è anche caratterizzato da una terza torre centrale che si pone alla metà del lato. L’aspetto militare Il torrione che chiude l’angolo su via Ugo Bassi, fu per secoli carcere giudiziario e ufficio dell’autorità inquisoria (eufemismo, per indicare che lì c’erano le sale di tortura). Via IV Novembre (Lato Sud)
Quest’ala di Palazzo d’Accursio è certamente il più antico ed il meglio conservato, anche se ha subito nei secoli numerosi restauri non sempre rispettosi delle strutture originarie. Notevolissima la torre duecentesca dei Lapi trasformata nell’800 in un vero e proprio “torresotto”, essendo la base stata trasformata in una volte che serve da passo carraio al cortile del palazzo. La torre fu molto malridotta dai bombardamenti del 1943, ma è stata ripristinata in modo egregio nella sua originaria struttura
In questa lato del palazzo si possono sottolineare due curiosità, entrambe architettoniche, ma diverse come motivazioni. La prima è la bellissima finestra in cotta, detta “dell’Oleggio”, Questo era il nome del Cardinale despota che nella seconda metà del 1300, dominava la città, controllando (come si diceve) affacciandosi da essa dai sui appartamenti residenziali. Notevole come struttura muraria è invece il “piede” delle parete, un imponente bastione sia di difesa che di sostegno della del palazzo e della torre che si innalza nell’angolo fra via IV novembre e piazza Maggiore |
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CORTILI ED INTERNI |
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I cortili |
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I lati nord e est del primo cortile, caratterizzati dal porticato, sono reputati opera di Aristotele Fioravanti, il genio Bolognese del ‘400 (architetto, coniatore, ingegnere idraulico, fonditore, esploratore, ecc.) a cui si devono anche alcune importanti architetture del Kremlino a Mosca e, forse, il primo viaggio dell’uomo occidentale verso il polo. Il lato Sud, senza dubbio meno elegante, ma più imponente, è di epoca molto successiva.
Nell’altro cortile, (piazza d’armi del palazzo), l’unico elemento interessante è la “cisterna”, un grande pozzo opera del Terribilia, dove la funzione civile di fornire acqua è superata da quella ornamentale. E però una copia, essendo l’originale in Pinacoteca I cortili ed i piani terra si congiungono con quelli superiori tramite un sontuoso scalone, privo di gradini, sostituiti da cordoli, che permettevano la salita anche dei cavalli. Lo scalone è opera del Bramante. |
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SALE E SALONI
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LA COLLEZIONE COMUNALE D’ARTE |
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Nelle splendide sale che abbiamo visto nel capitolo dedicato all’interno del Palazzo, si sviluppano un numero di opere specie pittoriche, di grande rilievo storico ed artistico. Ne presentiamo alcune, per le quali è sufficiente indicare l’autore per capirne l’importanze ed il pregio. |
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