COLLEGIO DI SPAGNA
Via Collegio di Spagna 1

 


La sobria facciata del Palazzo


L’Albornoz

Caduto in disgrazia presso la corte spagnola, il Cardinale Egido de’Albornoz ottenne da Innucenzo VI di gestire ancora le sue ricchezze, ma per destinarle a beneficenza.

Fra le opere che questo cardinale realizzò a tal fine, vi fu anche questo palazzo che aveva la funzione di ospitare nobili e giovani spagnoli che venivano a Bologna per studiare.

Nacque così nel 1364 a Bologna, sede del più famoso Studio, il Collegio di Spagna.

Esso affiancava quelli di altre “Naziones” (Illirici, Fiamminghi, Angli, ecc.), dove trovavano alloggio gli studenti provenienti dai Paesi cosiddetti “ultramontani”, posti al di là delle Alpi.

Il Collegio di Spagna è un vero e proprio castello cinto da mura di protezione, poste nel500, non per difendersi, ma semplicemente per permettere, o costringere, i suoi ospiti, i nobili studenti della maggiori casate di Spagna, a non essere “distratti” dai loro studi, nè fosse loro facile uscire per “godere” delle delizie che la città “dotta”, ma anche “grassa”, poteva loro offrire.

 

L’ESTERNO

 


Lo stemma che sovrasta l’entrata

Il palazzo è un complesso a forma di triangolo irregolare che ha i suoi lati lungo la via omonima (da NO a  SE), via Urbana (da O a E) e via Belfiore (da SO a NE).

Gran parte dei suoi lati, e soprattutto quelli convergenti a porta Saragozza, sono strutturati come vere e proprie mura difensive, che si ingentiliscono e si trasformano in eleganti edifici, nel cunea che s’inserisce dentro l’antica Bologna e che ne costituisce l’ingresso principale.

Primo piano su
via Collegio di Spagna

Una delle finestra
a piano terra

Questo è di una semplicità estrema quasi schematica e l’unico ornato esistente sono i tre stemmi in pietra: quello centrale sono le Armi di Castiglia ed Aragona e quelli al lato sono quelli dell’Albornoz.

Sono tre le strutture architettoniche che si susseguono in questo lato e tutte diversissime fra loro.

La prima, a destra della facciata, ne riprende la linea e su di essa sono particolari le inferriate delle finestre ed i balconcini.

Proseguendo sempre su via Collegio di Spagna si erge un brevissimo tratto in cotto rosso dove spiccano due bifore che sembrano essere più quattrocentesche che del ‘300.

L’elemento più bello di questo lato è lo splendido portale del Formigine, dopo il quale il Palazzo prosegue con le mura che preservano la “privacy” dell’ampio giardino interno.

Lato finale su via Collegio di Spagna

Il bellissimo portale
del Formigine

Le mura del giardino che si affacciano
su via Urbana

 

 

 

Lato su via Belmeloro

A sinistra della facciata, c’è via Belfiore di cui il Palazzo di Spagna occupa un interlo lato, dove l’articolazione delle architetture è notevolmente diversificata, con strutture che alternano il tardo gotico al primo rinascimento, in un insieme, forse non completamente originale nelle epoche che riproduce, ma certamente suggestivo ed elegantissimo.

Il terzo lato del triangolo, quello che occupa la parte sud del Collegio e che affianca via Urbana, da via Belmeloro a via Saragozza, altro non è che una lunga muraglia nelle stesso tempo protettiva del complesso ed imponente  recinto del suo giardino parco

 

LOGGIA, CHIOSTRO E GIARDINO

 


Il giardinetto della loggia

Il portico loggia che affiancando all’interno il primo giardino, e che invita all’ingresso del palazzo da via Collegio di Spagna, è sostanzialmente disadorno, se si escludono le nervature delle volte e la bella prospettiva dipinta sullo sfondo di chiusura.


La prospettiva dipinta
sul fondo della loggia

Da qui si entra nel chiostro la cui loggia inferiore è l’epicentro di tutto il complesso collegiale e rappresentano indubbiamente la struttura architettonica più splendida, giocata come sono fra il rosato degli intonaci ed il rosso dei mattonati.


Il chiostro cortile su cui
si eleva la chiesa interna

Delle due logge del chiostro, quello a piano terra è sostanzialmente disadorne e l’unico decoro è rappresentato dalle nervature della volta.

Sempre a piano terra, due particolari: un bel pozzo posizionato non al centro del chiostro, ma lateralmente ed una porticina-pertugio che permette la suggestiva vista del susseguirsi degli ambienti di passaggio che portano da un cortile all’altro del Collegio.

Il loggiato superiore è invece molto più elaborato e ricco di quello inferiore, soprattutto nelle convergenze degli archi, dove sono inserite teste ed ornati attribuibili ad Annibale Carracci

Anche le volte interne della loggia sono completamente dipinte e colorate: In ogni vela di volta appaiano gli stemmi dei nubili studenti spagnoli, dei docenti o dei rettori.

Su tutto il chiostro domina una torre campanaria con orologio che completa l’ambiente “scolastico” con i due elementi indispensabili agli antichi studenti: l’indicazione dei tempi, ed i richiami delle campane che regolano i periodi di studio, lettura, lavoro, svago, ecc.


Chiostro


Loggia superiore

Passaggio


Il pozzo del Cortile

Per il resto il piano terra, col suo alternarsi di piccoli portici, anfratti, giardini più o meno ampi, angoli stimolanti, è una specie di piccolo labirinto di serenità, quale poteva effettivamente essere l’ambiente studentesco di tanti secoli fa.

Angoli, particolari e scorci dei giardini interni al palazzo

 

LA CHIESA DI S. CLEMENTE DEGLI SPAGNOLI

 

L’abside esterno ed il coro absidale, all’interno

Costruita in puro stile gotico e coeva degli altri trecenteschi edifici, è stata ripulita da orpelli dei secoli successivi all’originale splendore negli anni Venti.

E’ a navata unica con un abside poligonale, i cui spigoli sono sottolineati da forti costole ottagonali.

All’interno. Fra gli altri, una tavola di Lippo di Dalmasio, affreschi del Bartoli (1368), un trittico di Marco Zoppo e numerosi ex voto d’epoca di sopraffina fattura,.

 

Il trittico di Marco Zoppo posto come pala sull’Altare Maggiore ed un suo particolare

San Sebastiano
di Domenico Bartoli

Madonna con Bambino
di Lippo di Dalmasio