I VESCOVI DI BOLOGNA
Dall’anno 1407 al
1564
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1407 - 1412
ANTONIO CORRER
Baldassarre Cossa
poi, Antipapa
Giovanni XXIII
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Il Cardinale Baldassarre Cossa, legato Pontificio a
Bologna, non permise al Correr di prendere possesso del Vescovado di Bologna,
in quanto nominato da Papa Gregorio XII, ritenuto dal Cossa stesso, eretico e
scismatico.
In questo periodo, quindi, il vero Vescovo di Bologna è di fatto Baldassarre
Cossa.
All’epoca esistevano ed operavano tre fazioni cattoliche e tre Papi: quello
d’Avignone, Benedetto XIII; quello di Roma Gregorio XII e quello eletto nel
conclave “fasullo” di Pisa, Alessandro V.
Alla morte di quest’ultimo avvenuta a Bologna alla fine del 1409, si tenne
l’anno successivo sempre a Bologna un nuovo conclave dove il Cossa fu eletto
Papa (in realtà antipapa) col nome di Giovanni XXIII. Con questa carica
assunse anche quella di Vescovo (o Antivescovo che dir si voglia) di Bologna.
Antonio Corrier, avulso ed estraneo alle vicende bolognesi, partecipò al
Sinodo di vescovi di Costanza (dove lo scisma dei tre papi fu composto, con
l’elezione di Martino V) e assunse varie cariche ecclesiastiche in Toscane e
nel Lazio.
Morì il 19 gennaio 1445
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1412 – 1417
GIOVANNI DI MICHELE
Bolognese, monaco, Abate di San Procolo, dove visse ed
operò nel periodo dello scisma d’occidente, ottenne la nomina di vescovo
vicario dall’antipapa Giovanni XIII, poi di Vescovo dal Papa Martino V.
Morì il 3 gennaio 1417.
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Nicolò Albergati
(Jan Van Eick)
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1417 - 1433
NICOLÒ ALBERGATI
Bolognese, eletto dal popolo Bolognese, venne
confermato Vescovo da Papa Martino V.
Si occupò particolarmente di politica “estera”, cercando di appianare i
dissidi fra la Chiesa di Roma e la sorgente autonomia richiesta per Bologna
dall’avvento dei Bentivoglio.
Trattò in più fasi la pace fra il Regno di Francia e quello
d’Inghilterra realizzandola nel 1437
Ugualmente fu ripetutamente in missione di pace fra Milanesi e Veneziani,
realizzandola nel 1426.
Non riuscì però a dirimere i contrasti fra Canetoli e Bentivoglio, tanto che,
affermatisi i Canetoli, dovette fuggire da Bologna temendo della su vita.
Riuscì a realizzare un incontro fra Chiesa latina e Chiesa Greco Ortodossa,
riuscendole ad unificare almeno per un certo periodo.
Morì il 10 maggio 1443; Venne dichiarato Beato da Benedetto XIV il 25
settembre 1744; la sua festa si celebra l’8 maggio.
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Ludovico Travisano
(Andrea Mantenga)
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1443
LUDOVICO TREVISANI
Chiamato a reggere la Chiesa di Bologna, il giorno
stesso della morte dell’Albergati, ma non potendo raggiungerne la sede, per
la ribellione dei bolognesi, rinunciò alla carica una settimana dopo.
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1444
NICCOLÒ ZANOLINI
Fu eletto dal Consiglio dei 600 e confermato Vescovo
di Bologna da Papa Eugenio IV, ma morì il 18 maggio 1444, durante il viaggio
che da Roma lo avrebbe dovuto portare a Bologna.
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Tommaso Parentucelli
poi, Papa Nicolò V
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1444 - 1445
TOMMASO PARENTUCELLI
Pisano di nascita, era vissuto a Bologna fino ai
diciott’anni per studiare logica e filosofia, laureandosi a pieni voti in
tutte le discipline universitarie. Conobbe qui l’Albergati e lo accompagnò in
diverse missioni diplomatiche.
Nominato dal Papa Vescovo di Bologna, anch’egli non potè giungervi, per le
“beghe” in corso nella città fra le famiglie maggiori.
Nel 1447 fu eletto Papa col nome di Nicolò V (in omaggio e a memoria di
Nicolò Albergati).
Morì a Roma il 24 marzo 1455.
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1447
GIOVANNI POGGI (o
Del Poggio)
La sua nomina a Vescovo di Bologna da parte di Nicolò
V, suscitò grande entusiasmo in città.
Riuscì a debellare la ribellione dei Centesi (sobillati dai Canetoli) facendo
rientrare la cittadina nell’orbita di Bologna.
Patteggiò con il Consiglio dei 600 la riappacificazione fra Bologna e la
Chiesa di Roma.
Morì a Roma il 13 dicembre 1447.
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Il Corpus Domini e la mummia di Caterina
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1448 - 1476
FILIPPO CALANDRINI
Fu creato Vescovo da Papa Niccolò V di cui era
fratellastro.
Nel 1452 accolse a Bologna l’Imperatore d’Austria Federico III.
Operò assieme al Cardinal Legato Bessarione, riuscendo a reprimere la
criminalità bolognese
Accolse proveniente da Ferrara, Caterina de’ Vigri, che tornava definitivamente
a Bologna, per fondarvi il Corpus Domini (e morirvi in odore di santità nel
1463).
Partecipò ai conclavi che videro eletti, prima, nel 1452, Papa Callisto III e
poi, nel 1458 Papa Pio II e, nel 1464, Paolo II.
Accolse ed ospitò a Bologna nel 1459, nel 1460 Papa Pio II
Riappacificò con intervento personale la diatriba fra Bolognesi e Centesi.
Non potendosi svolgere a Roma il Giubileo del 1475 a causa di un’epidemia, la
sede giubilare divenne Bologna e le basiliche competenti furono San Petronio,
Santo Stefano, Sam Francesco e San Pietro.
Morì il 22 luglio 1476.
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Francesco Gonzaga
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San Luca in un disegno del ‘700)
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1476 – 1483
FRANCESCO GONZAGA
Fu nello stesso tempo Cardinal
Legato e Vescovo di Bologna.
Solito intervento per sanare i difficili rapporti fra Bologna e Cento.
Nel 1481 Fu consacrata la Basilica di San Luca.
Morì a Bologna il 21 ottobre 1483
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Giuliano della Rovere
(Melozzo da Forlì)
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Papa Giulio II
(Raffaello Sanzio)
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1483 – 1502
GIULIANO DELLA
ROVERE
Fece costruire su disegno del Bramante il Portico
della Cattedrale e la Canonica di San Pietro.
Si trovò a convivere, come Vescovo di Bologna, assieme al Cardinal Legato
Juan de Borja (Borgia), che detestava, con Papa Alessandro VI (al secolo
Rodrigo Borgia) che odiava i Della Rovere e con Cesare Borgia (il Valentino)
che era alle porte di Bologna per tentarne la conquista.
Dopo iniziali buoni rapporti con i Bentivoglio, questi si ruppero quando
(1501) Giovanni II tentò di arrestarlo per consegnarlo al Valentino.
Nel 1502 rinunciò al Vescovado di Bologna, per altri incarichi a Vercelli e
in Francia.
Morto Alessandro VI, il 22 settembre del 1503 e, subito dopo, il neoeletto
Pio III, Giuliano della Rovere fu eletto Papa col nome di Giulio II.
Giulio II ebbe come scopo precipuo del suo pontificato ripristinare la
potestà della Chiesa sulle terre e città che già le appartenevano e che si
erano staccate con l’istituzione di Signorie autonome. Guidando personalmente
l’esercito pontificio, conquistò Urbino e la Romagna, poi Perugia e, infine,
nel settembre del 1506, Bologna, scacciandone Giovanni II ed i Bentivoglio.
Dal 22 settembre 1510, al 14 maggio del 1511 fu a Bologna per difenderla dai
Francesi che ne tentavano la conquista appoggiati dai Bentivoglio. Non vi
riuscì e dovette fuggire.
Fece per Bologna, più come Papa che come Vescovo: concesse a Bologna
l’Abbazia di San Felice e le sue rendite; restaurò Porta San Felice,
ricostruì la Fortezza di Galliera e promise di rendere San Petronio la più
grande chiesa della Cristianità.
Giuliano della Rovere morì da Papa il 21 febbraio
1513.
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1502 - 1509
GIOVANNI STEFANO
FERRER
Entrò come Vescovo a Bologna, solo un anno dopo la
nomina, a causa della belligeranza in essere nella zona.
Fece ricostruire la cupola di San Pietro.
Acquisì dai Duchi di Ferrara alcuni possedimenti e palazzi.
Fu trasferito da Giulio II al Vescovado di Ivrea nel 1509
Morì a Roma il 5 ottobre 1510.
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Francesco Alidosi
(Raffaello Sanzio)
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1511 – 1511
FRANCESCO ALIDOSI
Era nato a Castel del Rio fra il 1510 e il 1520 e fu
senza dubbio il consigliere ed il braccio destro di Giulio II.
Fu dal 1508 Cardinal Legato a Bologna, dove non mancò di tutelare la città
dai tentativi dei Bentivoglio di rientravi, tanto che condannò a morte
diversi sostenitori di quella famiglia, cosa che non fu affatto gradita ai
bolognesi indipendentemente dalla fazione che sostenevano. I Bolognesi lo
considerarono anche un traditore, sostenendo che fosse in combutta coi
francesi, e lo imprigionarono incatenandolo.
Fu ucciso in Ravenna il 24 maggio 1511, dal Duca Francesco Maria delle
Rovere.
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Achille Grassi
(Anonimo)
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1511 - 1523
ACHILLE GRASSI
Bolognese, prima di essere nominato da Giulio II
Vescovo della sua città, fu un importante diplomatico della Chiesa e come
tale venne inviato come Nunzio apostolico a Parigi, Berna, Budapest, Varsavia
e Vienna e, durante il suo vescovato, anche in Inghilterra.
Essendo il Grassi Vescovo, alla seconda cacciata da Bologna dei Bentivoglio,
la città e tutto il suo territorio rientrò definitivamente nella potestà
ecclesiale.
Accolse a Bologna, il nuovo Papa Leone X de’ Medici, che ebbe qui ad
incontrare il Re di Francia Francesco I.
Istituì la Confraternita di San Sebastiano e Rocco, a Cento.
Partecipò a tre conclavi, che videro diventar Papi Leone X, Adriano VI e
Clemente VII.
Morì a Roma il 22 novembre 1523.
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Lorenzo Campeggi
(Anonimo)
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1523 –1525
LORENZO CAMPEGGI
Nobile bolognese, sposato, con cinque figli,
intraprese la vita ecclesiastica nel 1510, quando rimase vedovo, percorrendo
nell’ambito della chiesa una lunga ed importante carriera.
Preso possesso del Vescovado di Bologna ai primi del 1524, continuò le sue
missioni diplomatiche all’estero (Germania, Boemia, Ungheria Polonia) venendo
anche nominato Vescovo di Salisbury da Enrico VIII.
Rinunciò ada essere Vescovo di Bologna nel 1525, a favore di suo figlio
Alessandro.
Morì a Roma il 19 giugno 1539.
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Alessandro Campeggi
(Anonimo)
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1525 – 1554
ALESSANDRO CAMPEGGI
Vescovo di Bologna per atto di
successione familiare e per elezione popolare, mantenne la carica fino
al 1539, quando si dimise a seguito della morte del padre. La Chiesa gli propogò
la carica e solo dopo due anni, gliela confermò ufficialmente.
Fu poi nominato Vicelegato ad Avignone da Paolo III che pochi mesi prima
aveva visitato Bologna, dov’ebbe a ritornare nel 1543.
Autorizzò l’insediamento in Santa Luci all’Ordine di San Francesco Saverio,
presente a Bologna nel 1546.
La Tribuna di S. Petronio
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Palazzo Sanuti
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Dal 1547 al 1549 Ospitò nel suo
Palazzo (palazzo Canuti, acquistato dal Padre ed ora Palazzo Bevilacqua) il
Concilio di Trento.
Fece costruire dal Vignola la tribuna dell’Altar Maggiore di San Petronio.
Ottenne per la città la sede giubilare per il 1551.
Dopo aver rinunciato al Vescovado a favore del cugino Giovanni Campeggi, morì
a Roma il 20 settembre 1554
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Stemma Cardinalizio dei Campeggi
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1554 – 1563
GIOVANNI CAMPEGGI
Ampliò ed abbellì la Cattedrale di San Pietro.
Emise le Costituzioni sinodali.
Diede definitivo avvia all’Opera dei Mendicanti, a cui destinò il complesso
di S. Gragorio (nell’attuale via Alberini); l’opera aveva lo scopo di
soccorrere i mendicanti che effettivamente lo erano, osteggiare chi si
fingeva, correggere i mali che determinavano l’accattonaggio, e assistere i
figlio piccoli ed indifesi.
Istitutì anche il Convento delle Suore Convertite (fra porta S. Donato e
porta San Vitali) dov’erano condotte le done di malaffare che volessero
cambiare vita.
Nel mentre fu Governatore delle Marche e Legato prima presso il Duca di
Toscana, poi in Spagna, presso il Re Filippo II., quindi in Portogallo.
Era al tempo Cardinal Legato per Bologna Carlo Borromeo, che lanciò le
iniziative di fondare l’Archiginnasio e di costruire due grandi fontane nel
centro di Bologna (quella del Nettuno e quella detta della Gabella, nell’attuale
via Ugo Bassi).
Campeggi diventò Governatore a vita del Feudo e del Castello di Dozza.
Morì a Bologna i 7 settembre 1563
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Ranuccio Farnese
a 12 anni
(Tiziano)
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1564
RANUCCIO FARNESI
Ebbe una carriera incredibile: studente in lettere a
Bologna e Padova ancora bambino, Cavaliere di Malta a dodici anni,
Amministratore della Diocesi di Napoli a quattordici, e Cardinale a quindici,
Legato per le Marche e Patriarca di Costantinopoli a sedici, capitano della
guardia Pontificio durante il Concilio di Trento nelle sessioni bolognesi a
ventisette e Arcivescovo di Ravenna a 29.
Durante il Concilio prese residenza a S. Giovanni in Persicelo innamorandosi
della cittadina di cui divenne Arciprete e da cui non si staccò più fino al
1562.
Fu nominato Vescovo di Bologna il 28 aprile 1564, occupandone la sede per
pochi mesi, morendo a Parma Parma il 7 febbraio 1765.
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