SAN LUCA |
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Sono
Fu realizzato a partire fra il 1674 e il 1739, con denaro pubblico, ma
soprattutto con offerte di ogni ceto sociale, per
permettere una volta all’anno alla Madonna di San Luca di raggiungere
indisturbata dal sole o dalla pioggia, il centro della città e rimanere una
settimana in Cattedrale. Più della metà del lungo portico sono in “arrampicata solitaria sul
colle della Guardia. Diciamo “solitaria”, perché finché esso è in piano è
servito da fondamenta per gli edifici che via via
gli si sono costruiti sopra, cosa che, invece, non succede durante l’ascesa
al colle. IL TRATTO DALL’ARCO
MONTI AL MELONCELLO
Tutto a inizio dal pomposo arco settecentesco,
viene chiamato o “arco Monti” (dall’architetto che lo costruì) o “arco Bonaccorsi” (dalla famiglia che lo commissionò). Da qui
fino alla Basilica di San Luca, Costruito
A metà via del tratto in pianura, si erge una cappella per ospitare la
cosiddetta Madonna Grassa, pregevole opera settecentesca di
Andrea Ferreri. Subito dopo ecco apparire l’Arco del Meloncello,
una struttura di ampio respiro architettonico, con
la quale si scavalca la via e si preannuncia l’inizio della salita al colle. L’arco è opera dello stesso architetto che costruì
L’arco barocco è preceduto da altre due articolazione
a volte, in quanto il portico, in questo punto prima di giungere al Meloncello, oltre ad iniziare la sua salita, ha una
diramazione anche a destra, diretto in altro luogo sacro della nostra città,
il cimitero della Certosa. DAL MELONCELLO
ALLA BASILICA Dopo il Meloncello inizia la prima rampa di
salita che il portico accompagnerà fino alla Basilica. Alla curva delle
Orfanelle (pendenza 18%) il lato aperto del portico s’inverte per seguire la
strada che in quel punto viene scavalcata. Le orfanelle era
un istituto gestito da suore per educare e proteggere le giovani prive di
genitori. Ora è stato trasformato in condominio residenziale.
Il portico continua a salire e dopo un
centinaio di metri, la strada che all’altezza delle Orfanelle era passata alla sua sinistra, passandogli sotto. Ritorna
alla sua posizione originaria e definitiva,
usufruendo di un arco assimetrico che ne accompagna
il passaggio. Il portico, nella parte in salita, alterna,
a seconda della pendenza, lunghi tratti a scalinata
ad altri in falsopiano. Particolarmente accentuata è l’ultimo pezzo di scalinata che,
oltre a dover superare l’erta naturale del colle, introduce all’ultima rampa,
ormai interna alla Basilica e che permetterà al pellegrino di accedere definitivamente nel tempio. Siamo alla fine; il portico entra diretto nella
basilica e da qui, senza soluzione di continuità nell’edicola che, dietro
l’Altare Maggiore, ospita la venerata Madonnina
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