Il complesso delle case Alberici-Rodondi è situato in
piazza della Mercanzia, proprio all’inizio di via Santo Stefano ed è
certamente un angolo molto suggestivo della Bologna del 1200, dove non
mancano i portici con colonne di legno, le finestre in cotto a sesto acuto, i
grandi portali gotici e la torre che completa e collega il tutto con la sua
scarna e spoglia struttura; l’insieme è poi fronteggiato dalla splendida
architettura della Mercanzia, il che rende ancor più affascinante l’ambiente.
Va subito detto che il tutto è troppo bello per essere
completamente vero, ed infatti l’angolo di cui parliamo è stato completamente
oggetto di restauro (e rivisitazione) negli anni venti, e ciò ha comportato
alcuni “falsi d’autore” fra i quali, per correttezza storica, occorre
sottolinearne almeno uno, in quanto molto importante ed eclatante.
Parliamo del balcone, davvero bellissimo, che si affaccia
su via Santo Stefano, ma che è completamente “inventato”, sia pure
sulla base di un’indagine storica attente e coerente.
Altro falso, questo però necessario e non dovuto alla
creatività dei restauratori, è l’ultima colonna del portico, quella che si
trova proprio sotto al balcone. Non è affatto in legno come sembra, ma in
cemento, materiale resosi indispensabile probabilmente per sostituire quella
originale andata perduto o non più utilizzabile come sostegno. Non si capisce
che è in cemento, perché fu impellicciata con asse di legno (sembra proprio
ricavate dalla colonna originale), ma l’ ”inghippo” lo si può
agevolmente constatare, perché una di queste assi è sbrecciata ad altezza
d’uomo e, sotto, mostra il vero materiale di cui è costituita la colonna.
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