Palazzi, Chiese, Edifici vari
LA POSTA DEL ‘700

Casa Bonelli

Sotto la quarta volta di portico

Proprio all’inizio di via Galiera, in assoluto la più bella strada di Bologna, c’è Casa Bonelli, un elegante edificio del ‘400 già proprietà dei Castelli, una della grandi famiglie bolognesi che appartennero in periodo medioevale al clan dei Ghibellini / Lambertazzi. Splendide le tre bifore e l’ornato del portico a tutto sesto, nello stile più classico del Quattrocento bolognese, dove, come sempre, domina il cotto in tutte le sue utilizzazioni.

Incassata nel muro del sottoportico, all’ altezza del quarto arco, c’è un manufatto che a prima vista non ha nulla di curioso, ma a ben guardarlo, suscita indubbiamente interesse.

Si trattai di una semplice buca delle lettere, simile a quelle che ancora oggi esistono, solo che è del Settecento.

La ragione perché questa buca sia “posta” lì è che in quell’epoca, le diligenze che facevano la linea Bologna-Roma, partivano proprio davanti a Palazzo Benelli ed è quindi evidente che qui, oltre alla “posta” per cavalli e diligenza, ci fosse anche la “posta” della corrispondenza per la Capitale.

E poiché c’è d’andare a Roma – ricordiamo che siamo nell’ultimo decennio del XVIII secolo – proviamo a prendere questa diligenza a partiamo. Il viaggio non è certo breve e dobbiamo essere preparati anche fisicamente a sopportare un ruolino di marcia come quello che il pubblico servizio pontificio dei trasporti ci prospetta:

·      TRAGITTO: 542 Chilometri (occorre lasciar stare la Toscana, che è uno stato indipendente da quello pontificio e passare per le Marche).

·      TEMPO DI PERCORRENZA: 72 ore (Il “tiro a quattro” è di certo il mezzo più veloce, ma... non ci sono autostrade).

·      MEDIA ORARIA: 7, 5 km/h: (Se si è maratoneti, è meglio andare a piedi!).

·      STAZIONI DI POSTA PER CAMBIO DEI CAVALLI: n. 37 di 15 minuti l’una (in quei quindici minuti, oltre ai cavalli, si può anche “cambiar acqua” o qualche cos’altro, ovviamente fra i campi).

·      SOSTE (per dormire): 1 a Macerata di 6 ore (Chissà come si arriva a Roma con sole sei ore di sonno in tre giorni… uno straccio!).

·      SOSTE (per mangiare): 2 a Ancona e Rieti di 1 ora (Oltre ad essere ridotti ad uno straccio, si arrivava anche affamati e come!)

Un commento finale: se per le persone il viaggio era davvero massacrante, per la corrispondenza era ed è un primato d’efficienza: settantadue ore, infatti, per consegnarla da Bologna a Roma, è certamente un tempo che anche oggi sembra un sogno, nonostante la “posta celere”.