Palazzi, Chiese, Edifici vari
LA FONTANA DEL VINO

Palazzo Malvasia

Voltone su piazzetta San Donato

Subito dopo l’inizio di via Zamboni, si apre una piccola piazzetta senza nome su cui, per la bellezza di monumenti, vale veramente la pena soffermarsi. Sulla destra si estende il grande porticato di Palazzo Malvezzi de’ Medici, sulla sinistra la chiesa di San Donato, istoriata con pitture prospettiche da ammirare, sullo sfondo la facciata del settecentesco Palazzo Malvasia, con la sua linea neoclassica e, infine, sul suo fianco sinistro, una bel voltone d’epoca che dà inizio a via del Carro.

Palazzo Malvezzi de’Medici,

Chiesa di S. Donato

Palazzo Malvasia

Voltone

Ed è appunto questo voltone che c’interessa, non tanto per descriverne la struttura architettonica, ma per la funzione che esso ha avuto nella storia del costume se non di Bologna, senza dubbio del quartiere S. Donato.

L’ampio finestrone che sovrasta l’arco è accompagnata da un sontuoso balcone con balaustra in pietra che poggia su di una mensola in cui fa bella mostra di se un mascherone antropomorfo a bocca spalancata.

E’ la fontana del vino.

Quando a Palazzo Malvasia si teneva una ricevimento importante, o quando un membro della famiglia era eletto ad un carica politica di valore, o quando c’era la visita di un “Grande” da ospitare e festeggiare, da quel mascherone veniva fatto uscire vino in abbondanza, come da una fontana, di certo perchè anche il popolo godesse della gioia dell’evento, ma anche per … divertire gli ospiti della famiglia mostrando l’azzuffarsi della gente per poter bere quel vino distribuito gratuitamente.

Un’idee di quello che succedeva ce la dà una stampa del ‘700, nella quale il momento del getto del vino è rappresentato in tutti i suoi momenti (tragici o divertenti, a secondo del punto di vista).