Statue, monumenti, sculture
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Il 28 maggio 1927 venne inaugurato a Bologna il “Littoriale”, ovvero lo stadio, che al tempo era uno dei più grandi complessi sportivi italiani. Già il nome “Littoriale”, indica l’egida sotto cui l’opera si realizzò, ma se non bastasse, va ricordato che sotto la torre di Maratona, fu eretta una colossale statua equestre in bronzo di Mussolini. D’altra parte il Duce così si presentò all’inaugurazione dello stadio, dove si svolse l’incontro di calcio Italia Spagna, vinta dagli azzurri che rifilarono due gol (anzi, reti, come vennero italianizzati tutti i termini inglesi calcistici) al grande portiere Zamora.
Al Littoriale, il Bologna vinse svariati scudetti, il primo del quale nel 1929 e l’ultimo, in assoluto, nell’ormai lontanissimo 1964. Nel dopoguerra, ovviamente, il Littoriale divenne “Stadio Comunale” e, altrettanto ovviamente, la statua di Mussolini venne abbattuta. I suoi rottomi, in pregiato bronzo, vennero depositati, o nascosti, in non si sa quale magazzino della pubblica amministrazione, per essere poi eventualmente riutilizzati. E così fu.
Negli anni cinquanta, infatti, con quel bronzo furono fusi i due Partigiani che Luciano Minguzzi aveva realizzato per la città di Bologna e che furono per decenni posti davanti alla sede dell’ANPI in Montagnola. Poi e giustamente furono trasferiti in un luogo se non più dignitose, certamente più corretto, e cioè a porta Lame, dove per altro, 7 novembre 1944, i nazifascismi furono sono-ramente sconfitti da una brigata partigiana del Fronte Nazionale di Liberazione Splendido esempio di nemesi storica o, se si vuole, della dantesca “legge del trapasso”. |