Statue, monumenti, sculture
SALVIAMO IL PAPA!


La riluttanza del clero davanti a Napoleone in una stampa fine Settecento

Nel 1796 l’esercito di Napoleone entrò a Bologna e, a parte l’ alta borghesia e alcuni aristocratici, la popolazione era vivamente preoccupata di ciò che avrebbero combinato quei “mangiapreti” di francesi. Bologna, infatti era ancora fortemente papalina e c’èra il terrore di veder fatto scempio di chiese, conventi e monumenti (timore in definitiva fondato, se si pensa, per dirne una, che la basilica di San Francesco diventerà ben presto la stalla dell’esercito d’Oltralpe).

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Palazzo d’accursio
e il suo portale

C’era anche paura per il grandioso monumento a Gregorio XIII che campeggia sul portale d’ingresso del Palazzo Comunale, perchè trattandosi di un papa, un grande papa bolognese, poteva essere anche demolito o danneggiato dalle truppe giacobine dei francesi.

Come si poteva salvare quel grande pontefice e quella bellissima statua di Alessandro Menganti? Presto detto: la si trasformò in S. Petronio! Se i napoleonici, infatti, antipapalini e mangiapreti per definizione, non avrebbero avuto alcun riguardo per Gregorio XIII, certamente non avrebbero avuto il coraggio di offendere il Santo Patrono di Bologna, venerato da tutti i bolognesi, anche dagli anticlericali filo-francesi.

E così alla statua fu tolto il Triregno e sulla sua testa fu posto il berretto vescovile e alla mano destra benedicente fu aggiunto il pastorale,

Prima e dopo XIX Secolo

Per quasi tutto l’Ottocento

Ma non bastò: per rendere ancor più realistico il “travestimento”, al centro del timpano del portale fu posta una grande lapide in cui erano inciso:

“DIVUS PETRONIIUS
PROTECTOR ED PATER

Così il monumento fu rispettato e Papa Gregorio XIII camuffato in San Petronio, passò indenne la tempesta napoleonica reggendo almeno fino al 1866, quando in tali vesti fu anche fotografato.

Quando, infine, la statua venne ripristinata, i restauratori, però, si dimenticarono la lapide, che ancora oggi continua erroneamente ad indicare che quello non è un Papa, ma il Santo Patrono di Bologna.