Statue, monumenti, sculture
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Il palazzo del Podestà è uno dei più antichi di Bologna, risalendo la sua costruzione alla prima metà del ‘200. Ovviamente nei secoli subì numerose trasformazioni, la più importante della quale fu realizzata a metà del ‘400 circa, dal progetto di Aristotile Fioravanti, che determinò il suo attuale aspetto architettonico. Altro essenziale intervento fu quello realizzato nel 1484, dallo scultore Marsilio Infrangipani che provvide agli ornamenti esterni, e in particolar modo alle formelle del bugnato delle dieci colonne del portico e dei piloni laterali che lo completano I testi non sono d’accordo sul numero di queste formelle, si parla di 8, 12, o addirittura 20.000, ma per qualcuno che pare le abbia effettivamente contate sembrano siano “soltanto” 7.476.
Fatto sta che l’Infrangipani le scolpì ad una ad una e tutte in modo diverso, con motivi floreali, antropomorfi, animaleschi e geometrici e che alcune furono aggiunte nei secoli successivi (per sostituire quelle troppo usurate, ma anche per altri scopi, come la formella riportante lo stellone d’Italia, o quella che raffigura il busto di un bel uomo che oltre la barbetta porta anche il papillon sotto il colletto inamidato e a punte arrotondate).
Una leggenda metropolitana, però, vuole che ve ne siano due soltanto completamente identiche… ma nessuno le ha mai individuate ed oggi più che mai, è inutile cercarle, perché il tempo ne ha corrose moltissime rendendole completamente illeggibili e, quindi, uguali. Tra le tante, ve ne segnaliamo una che invece di essere semplicemente decorativa, seppure nella sua originalità, è invece figurativa e storica nel contempo perché, come si può vedere dall’immagine, rappresenta il tentativo di fuga di Re Enzo, prigioniero nel vicino palazzo (ne parleremo in un prossimo capitolo, riproponendo l’immagine). |