UN ANTICO SCIOGLILINGUA |
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San Procolo si trova in via d’Azeglio ed è una chiesa non grande ma che vanta l’intervento dei due massimo architetti bolognesi del ‘500, il Vignola e il Terribilia. Le sue origini sono però ben più remote. In epoca romana, infatti, c’era in zona un cimitero extraurbano, dove venne sepolto Procolo, un legionario che fu martirizzato essendo cristiano. In suo onore vi fu poi costruito un tempietto che ben presto divenne un’importante sede di culto per i bolognesi. Altro aspetto significativo è che in San Procolo operarono fin dal 1200 le scuole dei giuristi Bulgaro e Martino e questo è importante anche ai fini dell’interpretazione da dare alla piccola lapide in latino (indicata nella foto dalla freccia) che troviamo sul muro che affianca la chiesa. Questo il testo in latino con relativa traduzione:
Com’è agevolmente comprensibile la lapide gioca sulla parola “Procul” che assume nel contesto svariati significati, a cominciare da quello latino di “lontano”. A parte la bizzarria della frase che in latino è certamente un indovinato scioglilingua, la curiosità è rappresentata dalle due interpretazioni che possono essere date: a) “Se Procolo (forse il campanaro) fosse stato lontana dalla campana della Chiesa di S. Procolo, (che gli cadde in testa), ora lo stesso Procolo sarebbe lontano da dove giace San Procolo.”. Con questa traduzione la lapide appare estremamente ironica e nulla ci sarebbe da aggiungere al suo significato. |