SEBASTIANO SERLIO Architetto 1475 – Fontainbleu, 1554 |
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Stramente, questo bolognese di pura razza, conobbe poco Bologna essendovi solo nato e vissuto nella prima giovinezza. Le prime esperienze di artista le compì a Pesaro e a Roma, sotto la guida di Baldassarre Peruzzi. Passò quindi nel Veneto a Venezia (Casa Zen), a Vicenza (Palazzo della Ragione, Teatro ligneo di Palazzo Porto) e a Thiene (Campanile del Duomo). Per Rimini progettò il Palazzo del Comune, realizzato poi da altri. Da qui si trasferì definitivamente in Francia, dove costruì il Palazzo di Ippolito d’Este, il castello Ancy-le-France, curò il piano regolatore di Lione e disegnò un primo progetto per il Louvre (che non realizzò, essendogli stato preferiti quello poi affidato ai francesi Mansard e Perrault).
Importantissime furono anche le sue pubblicazioni di architettura: i due libri “Trattato di architettura” e, soprattutto, i “Sette libri dell’Architettura”, dove individua, cataloga e descrive gli stili basilari (toscano, dorico, jonico, corintio e composito) ne detta gli esempi e idealizza progetti sulla base dell’iconografia antica. Non solo, classifica le modalità costruttive sulla base delle finalità che debbono avere, teorizza sulle prospettive, sull’architettura sacra, l’urbanistica e l’architettura militare. Sono opere queste che fecero in effetti storia e che rappresentarono per secoli il testo sacro degli architetti. |