FRANCESCO RIZZOLI

Chirurgo / Ortopedico / Filantropo

Milano 1809 – Bologna 1880

Nato a Milano, era però figlio di ufficiale bolognese dell’esercito napoleonico che morì in uno scontro con dei briganti.

Rimasto orfano a otto anni, fu affidato ad uno zio di Bologna e qui si laureò in chirurgia e medicina, diventando docente anche in ostetricia, patologia e clinica chirurgica e dirigendo il Ricovero bolognese dei vecchi, che rese fra i più moderni d’Italia.

Pubblicò un enorme letteratura in tutti i campi della chirurgia (specie ortopedica) e nella sua professione si dimostrò sempre attento, disponibile, e con una capacità d’analisi forse più adatta a un clinico che ad un chirurgo.

Fu attivo in occasione dell’epidemia di colera del 1855, organizzando il lazzaretto e prodigandosi personalmente nella cure degli ammalati. Anche per questo fu eletto nell’Assemblea delle Romagne. Venne inviato dal Governo Italiano in Aspromonte per visitare e curare Giuseppe Garibaldi ch’era rimasto ferito in uno scontro con i Piemontesi e fu nominato, un anno prima della morte, Senatore del Regno.


1896, Inaugurazione dell’Istituto Rizzoli
(Foto d’epoca)

 Non ebbe una vita facile nell’ambito delle istituzioni locali, e gli attriti furono certamente forti, per cui, non nascondendo la sua insofferenza alla disorganizzazione universitaria ed ospedaliera, e l’ignavia dei organi competenti a provvedervi, fu prima messo a riposo dal Corpo Accademico e poi dimesso dal Primariato di chirurgia.

Si dice che fosse anche una persona gretta ed avara, e forse lo fu anche, ma di certo c’è che, alla sua morte, il pensiero dei suoi detrattori e l’opinione pubblica venne presa in contropiede: nel suo testamento, infatti, egli lasciava erede universale della sua immensa fortuna (due milioni di lire) il Comune di Bologna, per l’acquisto del monastero di San Michele in Bosco da adibire alla fondazione dell’ospedale ortopedico che fu inaugurato sei anni dopo la morte dalla Famiglia Reale e a cui venne ovviamente dato il suo nome.