Ritratto dal Contarini

GUIDO RENI

Pittore

1575-1642

L’ispirazione – diceva - non esiste: l’arte, per me, è stato un continuo disegnare… migliaia e migliaia di mani, piedi, nasi, bocche, occhi, dipinti sempre, continuamente ovunque, per imparare…

E ancora: “Io non sono come quelli che dipingono le figure con lo sfondo buio… quelli vogliono nascondere la loro incapacità di usare la luce per dare luminosità ai secondi piani…”

In queste due frasi sta tutto il concetto della pittura di Guido Reni, fatta di tecnica prestigiosa, di figure splendidamente illuminate e di sfondi raffinati e dettagliatissimi, sia che si tratti di grandi quadri votivi, che tele più contenute di tipo classico o figurativo.


La Strage degli innocenti

Allievo del Calvaert, prima e dei Carracci poi, si trasferì ben presto a Roma per eseguire importanti commesse dipingendo tele ed affreschi in S. Paolo alle tre fontane, in San Gregorio al Celio, al Quirinale, e in Santa Maria Maggiore.

Tornato a Bologna, gli furono affidate grandissime opere, quali “La Strage degli Innocenti”, il “Sansone vittorioso”, la “Pietà dei Mendicanti”, il “Cristo Morto con la Madonna e i Protettori della Città”, l’”Assunzione della Vergine”, tutti capolavori questi che rappresentano la summa della sua arte.


Donna Anziana,

Ma non vanno dimenticati i ritratti, dove forse la sua vena si fa – se possibile – ancora più intensa, meno costretta dalle iconografie, più libera di esprimersi: “Donna anziana (forse la madre) e il “Cardinale Ubaldini”; né sono da meno le scene mitologiche “Atalanta e Ippomene”, “Apollo che scortica Marsia”, ecc.

Tornò a Roma nel 1625 dove lavorò alla Santa Trinità, all’Ospedale di Tonnerre, e a Santa Maria della Concezione; altre commesse le svolse a Pesaro, Modena, Siena.

Morì a Bologna in grande miseria, lui che era stato il pittore più pagato del secolo.

Sopra:
Sansone Vittorioso
A Sinistra:
Cristo morto e, sotto, i santi protettori di Bologna
A destra:
Trionfo della Vergine
e Protettori di Bologna