ROMEO PEPOLI

Statista

1250 ca. – Avignone 1323

Poiché nel 1278 ebbe ad acquistare in contrada Castiglione un ampio appezzamento di terreno con immobili, si può determinare che già giovanissimo avesse un “potere d’acquisto” molto elevato che raggiunse negli anni successivi entità notevolissimi, tanto da essere considerato all’epoca il più ricco signore d’Italia (vantava infatti un capitale di 75.000 lire, che non sono… 37 Euro!, e rendite valutabili attorno ai 125.000 fiorini annui.


Banco dei prestiti, e monete bolognesi d’epoca
(da una miniature medioevale)

Gran parte di questo denaro fu da lui investito per accedere al potere, corrompendo, usurando e minacciando chi lo contrastava; e così, nel 1306 divenne Signore assoluto di Bologna (il primo in assoluto che mai la città abbia avuto), contrastando la parte avversa, guidata dai Gozzadini.

La moglie Biagia Tettalafini gli diede tre figli: Taddeo, Zanne e Giacoma, la quale sposò Obizzo d’Este, Marchese di Ferrara.

Ancora in auge nel 1320 come uomo e come signore (certamente non perché molto amato, ma perché temuto) organizzò per il figlio Taddeo, destinato a succedergli, una grande festa di laurea che è rimasta nella cronache bolognese come uno delle più grandiose mai pubblicamente realizzate.

 

Monete bolognese d’epoca

Solo dopo pochi mesi, però, rischiò il linciaggio da parte di una folla inferocita, riuscendo a stento a fuggire dalla città.

Quando morì ad Avignone, stava perorando la sua causa al Papa, richiedendone l’aiuto per ritornare a Bologna.