Disegno immaginario

OCNO

Politico / Re etrusco
IV Secolo a.C.

 


Una delle tombe etrusche dei
Giardini Margherita

I reperti archelogici documentano che nella ‘600 a.C. gli etruschi giunsero nel Bolognese, sovrapponendosi o assorbendo una preesistente civiltà (quella Villanoviana) anch’essa evoluta e anch’essa misteriosa come origini.

 

E’ plausibile che la più importante massa di “invasori” fosse guidata da un capo (o re, o lucumone che dir si voglia) ma chi fosse costui, da dove venisse di preciso, cosa abbia fatto, altro non è che una leggenda (nemmeno un mito) e la leggenda dice ch’egli si chiamasse Ocno.

Ocno dovrebbe essere un perugino, fuoriuscito da quella città con numerosi compagni, in quanto il re Auleste che gli era fratello, aveva deciso di ucciderlo, sospettando che aspirasse al trono.


Vasellame etruscoritrovato negli scavi alla Certosa

Giunto nel bolognese, (forse sul colle della Guardia, forse fra il Ravone e l’Avesella, forse nell’area dell’attuale certosa) vi si insediò fondandovi la “sua” città seguendo i riti etruschi che prevedevano l’interpretazione del volo degli uccelli, la tracciatura ideale dei suoi confini nel cielo, indicandoli con un flauto, e quella materiale sulla terra con un aratro trainato dai buoi.

Quella città fu chiamata Felsina, dal nome del figlio del Re fondatore, il che sta a significare che il nepotismo è una piaga politica di vecchissima data.