GIORGIO MORANDI

Pittore

1890 - 1964


Paesaggio - 1943

Stranissimo artista, questo bolognese, che non si allontanò mai dalla sua città e da via Fondazza (se non nei periodi estivi per raggiungere le vicinissime Grizzana e Rocca di Roffeno), non frequentò circoli culturali e fu estraneo al mondo del mercato dell’arte, rimanendo invece e sempre, fino alla morte, un riservato professore d’arte dedito all’insegnamento della pittura e della grafica all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

 

Eppure visse intensamente tutte le correnti artistiche del secolo, le studiò, le approvò o se ne allontanò e le integrò con la conoscenza profonda ed attenta della pittura classica e di quella impressionista; non solo, ma nonostante fosse, come detto, al di fuori del mondo internazionale della pittura, la sua arte, sia lui vivente, che oggi, è riconosciuta eccelsa ovunque ed esposta i tutti i maggiori musei del mondo.


Fiori - 1951

Fu scoperto da un altro grande bolognese, il Bacchelli, ed esaltato dall’Arcangeli (altro bolognese) e dopo le prime esposizioni locali, si affermò in quelle internazionali, Berlino, Hannover, Amburgo, Firenze, Venezia, Pittsburg, tanto da potersi ritenere come il maggiore pittore italiano del ‘900.


Natura morta - 1937

Quasi completamente sconosciutagli la figura umana, o almeno di nessun interesse per lui, le sue pitture si dedicano alla ricerca plastica e cromatica delle nature morte e dei paesaggi, con colori soffusi, tenui, privi di sottolineature, quasi volesse riproporre in tela oggetti e forme precedentemente contemplate nella mente come in un sogno essenziale.