GIUSEPPE MASSARENTI

Sindacalista / Politico

Molinella, 1867 – 1950


Massarenti in barca durante l’alluvione

Già nel 1889 al congresso di Genova fu tra i fautori della Società Democratica Socialista e, al ritorno, fondò la locale Sezione socialista.

Dirà di lui una relazione prefettizia: “… ha rovinato completamente il paese (Molinella - ndr), costituendovi un’organizzazione socialista compatta, mirabilmente disciplinata, di cui forse non v’è uguale nel Paese”.

Affermatosi come sindaco, si attivò a tal punto nel cooperativismo e nella collaborazione del Comune alla sua espansione, da essere esautorato ed esiliato in Svizzera, da cui , però, rientrò a breve, per assumere l’incarico di Consigliere provinciale.

Fu in prima fila nella lotta agraria del 1913/1914 che determinò la reazione della Pubblica Sicurezza e della conseguente repressione.

Nuovamente in esilio a San Marino, venne clamorosamente assolto nel conseguente processo per reati politici ed amministrativi, rientrando nel ’19 a Molinella fra il tripudio della gente.

Ricevette per altro pubbliche scuse dai suoi denigratori (fra cui il Missiroli), ma in periodo fascista fu nuovamente costretto a lasciare Molinella e Bologna, prima per una clandestinità che visse a Roma fino al 1926, poi per un confino trascorso a Lampedusa, quindi con periodi di carcere a Ustica e Ponza, e infine con un internamento in manicomio.

Tornò a Molinella solo nel 1948.