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OLINDO MARELLA |
Ecclesiastico / Filantropo Pellestrina (VE), 1882-1969 |
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E’ stato il massimo esponente del volontariato bolognese dedito all’assistenza dei bisognosi, svolgendo la sua opera caritatevole e sociale soprattutto ai giovani e alla loro istruzione. Dall’aspetto umile, trasandato, per non dire meschino, era invece persona di alta preparazione e cultura, laureata in teologia, filosofia e lettere, e dal 1925 (quando gia esercitava la sua attività di riinserimento dei giovani nella società civile) docente nei Licei Galvani e Minghetti. Ebbe anche una forte controversia con la Chiesa, che lo sospese a divinis, in quanto simpatizzante di Don Romolo Murri, un prete i cui atteggiamenti politici non erano ben visti dal mondo cattolico, ma la cosa rientrò per intercessione del Cardinale Nasali Rocca, che diede più importanza ai progetti umanitari del prete, che alle tendenze politiche. La sua grande opera si sviluppò nell’immediato secondo dopoguerra, quando attivò gruppi di assistenza agli sfollati, ai baraccati e alla gente degli agglomerati popolari, fondò le “Piccole operaie”, diede asili ai piccoli, avviò alla scuola gli adolescenti e al mondo lavorativo i giovani. La sua opera più famosa si realizzò nel 1948, con la fondazione della “Città dei Ragazzi” a San Lazzaro, dove furono raccolti i giovani disperati bolognesi, e assistiti con asili, oratori, doposcuola, strutture per handicappati, laboratori, attività agricole, ecc. La sua “città” raggiunse ben presto diecimila presenze ed i problemi finanziari non furono pochi, tanto che Padre Marella si mise a mendicare soprattutto in centro; così, la sua immagine di piccolo, vecchio prete barbuto, seduto con il cappello in mano al sole o alle intemperie, resta nella memoria di tutti i bolognesi come un inimitabile esempio di umiltà e amore per i più poveri. |