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EUSTACHIO MANFREDI |
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Scienziato / Poeta 1674 - 1739 |
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Aveva appena quindici anni
quando fu ideatore e promotore di un’accademia scientifica che fu detta degli Inquieti, mossa dall’ideale di rilanciare lo
Studio di Bologna, in piena decadenza. L’iniziativa costituì l’embrione
da cui nacque più tardi l’Istituto delle scienza e
che portò a compimento la sua ispirazione iniziale.
Si laureò in legge, ma studiò
contemporaneamente matematica (di cui assunse poi la cattedra) astronomia e
letteratura e in quest’ultimo campo, fondò un’altra
accademia, la “Renia”, in linea con l’Arcadia e
mossa dalla poesia petrarchesca. D’altra parte, il suo estro
poetico ero teso a riportare la poesia e lo stile
alla semplicità degli autori del ’300, in contrapposizione al ridondante
stile barocca in auge all’epoca e, in definitiva, ci riuscì, risultando un
ottimo poeta “arcadico” (la suo opera massima sono le “Rime”) e non è
estraneo (il fatto (se vero) che a questa sua ispirazione, era stato portato
dall’amore di una giovinetta che, rifiutatolo, si fece poi suora. Nel campo scientifico, oltre
alla cattedra, assunse altri due incarichi importanti, la sovrintendenza
delle acque e la direzione dell’osservatorio astronomico. Numerose ed importanti le opere ch’ebbe a pubblicare in questi campi, che lo resero
celebre in tutto il mondo e, con lui, lo Studio bolognese: “Istituzioni
astronomiche”, “Elementi di geometria piana e solida”, “Scritture
in materia di acque”, “Notizie intorno al Reno, al Po, alla Padana…”
“De gnomone meridiano bononiense”, “Efhemerides motum coelestium”. |