CESARE GNUDI

Storico d’arte

Ozzano, 1910 –  Bologna, 1981

La sua specializzazione era rivolta soprattutto alla grande arte classica, specialmente medioevale.

In questo senso, aveva trovato il suo naturale ambiente come ispettore delle Belle Arti a Bologna e come direttore della Pinacoteca nazionale. Fu per altro membro dell’Accademia dei Lincei e Vicepresidente del Consiglio Nazionale per i beni culturali.

Fra i suoi meriti, c’è anche il restauro (eseguito da Ottorino Nonformale) che no  senza polemiche, ebbe a restituire a San Petronio gli originali colori bianco/rosa, dei marmi orginali.

Ideò e portò avanti per anni la “Biennale d’arte antica” di Bologna, con mostre straordinarie, quali quelle dedicate al ‘300 Bolognese, a Guido Reni, ai Carracci, all’Ideale Classico e al Guercino.

Non fu esente dall’attività politica, partecipando alla Guerra partigiana nei gruppi di Giustizia e Libertà prima e (dopo una breve incarcerazione) in quelli del Partito d’azione che aveva contribuito a fondare.

Era ed è uno dei più autorevoli critici d’arte italiani ed ha lasciato nei suoi allievi una traccia indelebile della sua filosofia interpretativa.