|
IL “FRANCIA” |
|||||||
Pittore 1450 ca - 1517 |
||||||||
Fu il più grande pittore bolognese e forse non solo della sua epoca, contendendo il primato anche ai grandissimi che operarono a Bologna nei secoli successivi (Carracci e Reni, tanto per citarne alcuni). Subì l’influenza toscana, ma va anche detto che forse l’ispirò, (Perugino e Raffaello, erano a Bologna, quando lui era già affermato) con una ricerca accentuatissima dei particolari in ogni momento formale e cromatico delle sue opere.
Forse ciò era anche dovuto al fatto che era nato come orafo (fu anche direttore della Zecca) e quindi consapevole della indispensabile cura che occorreva dare ai dettaglia durante l’incisione e che trasferì sulle tele. La sua tecnica era straordinaria e ciò ebbe un grandissimo influsso sull’arte bolognese, che rilanciò grazie anche ad una scuola che seppe acquisire i suoi insegnamenti. Numerose le sue opere a partire dal “San Giorgio” della Galleria Barberini, fino a giungere ai grandi capolavori, quasi tutti conservati a Bologna e nei grandi musei del mondo: “Pietà fra due angeli”, la “Pala Feliciti”; “La madonna in trono”, l’“Adorazione del Bambino”, “la Madonna del Cardellino”, la “Santa Cecilia”.
Sempre a Bologna, suoi anche due dei dodici quadri che affrescano le Storie di Sant’Orsola, in San Giacomo Maggiore.
|