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SEVERINO FERRARI |
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Poeta Alberino di Molinella,
1856 . Pistoia, 1905 |
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Fu discepolo del Carducci e
amico intimo del Pascoli (che gli dedicò la nota poesia “Romagna”).
Docente all’Università alla
cattedra di lessicografia, il suo stile poetico, più che il grande toscano,
si ispirò alla semplice e schietta sinteticità del romagnolo.
Ampia la sua produzione, nella
poesie (“Il Mago, arcane fantasie”. “Maggio”, “Primavera
fiorentina”), negli scritti ironici (“Bordatini”) e nella critica
classica (“Il Paradiso di Dante”, “Lectura
Dantis”, “Le Rime del Petrarca”). Qui sopra un sonetto che unisce lo spirito “socialista”
con espressioni di intimo amore per la natura |