LELIO DALLA VOLPE Stampatore / Editore 1685 - 1749
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Ebbe l’intuizione nel 1721 di fondare una tipografia che ottenne un immediato successo, ricevendo continue commissioni sia dal mondo ecclesiale di Bologna, che da quello comunale e privato. Come editorialista non solo si rifornì anche di opere straniere, ma aprì una libreria in via delle Scuole (l’attuale via Farini, nel tratto che fronteggia il Pavaglione), che divenne presto un centro culturale rilevantissimo e frequentato dai massimi letterati ed artisti della città. Come editore pubblicò i Commentari dell’Istituto delle Scienze, le opere del Bibbiena e degli Zanotti, e si attiviò anche in campo internazionale, stampando per l’Istituto di Pietroburgo e per la Royal Society di Londra. Il suo capolavoro di stampatore ed editore fu il “Bertoldo in rime”, suddiviso in venti canti ciascuno dei quali verseggiato da uno dei maggiori letterati bolognesi e con illustrazioni incise dal Mitelli. Va ricordato, per altro, che alle sue dipendenze lavorò Pio Panfili, il massimo incisore vedutista bolognese. La casa editrice / stamperia fu poi eredita dal figlio di Lelio, Petronio, che ne potenziò la produzione assumendo tecnici qualificatissimi e ricevendo committenza essenziali come l’esclusiva pubblicazione di tutte le opere edite dall’Istituto delle scienze. |