PIER DONATO CESI

Ecclesiasta / Politico

1522 - 1585


Il portico della Morte

Venne inviato da Pio IV a Bologna nel 1560, come vice del Cardinal Legato Carlo Borromeo, che non era quasi mai presente in città, avendo altri importanti incarichi da svolgere altrove.

Il Cesi ebbe il compito di risollevare le sorti dello Studio che era entrato in decadenza e, comunque, dare vigore all’intera città.

A tal fine sovraintendette alla realizzazione di Piazza Nettuno e alla Fontana del Giambologna, fece restaurare palazzo de’Banchi (affidandone l’incarico al Vignola), ripristinò il Portico della Morte, aprì via Urbana.

Ma soprattutto concentrò tutte le scuole dello Studio, sparse un po’ ovunque nella città, in un nuovo palazzo, l’Archiginnasio, opera del Terribilia, ma a cui partecipò in prima persona come ispiratore (se non come progettatore) e che ebbe a realizzare in appena tre anni
L’edificio rappresentò in definitiva l’atto di rilancio dell’antica università, com’era nei progetti del suo ideatore e dello Stato Pontificio.


L’archiginnasio in una incisione di Pio Panfili

Concluso ottimamente il mandato ricevuto, ritornò a Bologna altre tre volte: prima come Governatore Pontificio; poi come incaricato a risollevare le finanze della città (riuscendovi in modo egregio); infine, diventato papa il bolognese Gregorio XIII, come Legato pontificio. Durante quest’ultimo mandato, represse il brigantaggio nella campagna, ristabilì un decorosa finanza comunale e riappacificò le fazioni cittadine