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CENERI PIETRO E GIACOMO |
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Malavitosi / Camorristi Pietro, 1837 – ? |
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Nella storia criminale bolognesi, questi due personaggi, uno di professione canapaio, l’altro macellaio, rientrano a pieno diritto, in quanto protagonisti principali di una vicenda giudiziaria che dal 1863 e per molti decenni appassionò la città e non solo. In quell’anno, infatti, si aprì la causa contro 104 imputati (un vero e proprio maxi-processo, come diremmo oggi), per il quale fu attrezzata la sala d’Ercole di Palazzo comunale, unico spazio al tempo per ospitare la gabbia in cui erano rinchiusi. Colpevoli di associazione a delinquere, come tutti gli altri, i fratelli Ceneri erano considerati, almeno per sommatoria di imputazioni i capi della cosca, che nell’arco di un decennio aveva ucciso giudici e poliziotti, assalito banche, palazzi, ville e diligenze, compiuto rapine, grassazioni, ricatti, ecc. I fratelli Ceneri furono riconosciuti colpevoli (come altri 101 imputati) e condannati l’uno ai lavori forzati a vita, l’altro a trent’anni. |