“I CARRACCI” Pittori |
|||||||||||
AGOSTINO |
LUDOVICO |
ANNIBALE |
|||||||||
Ritratti tratti da “Felsina Pittrix” di Cesare Malvasia |
|||||||||||
Difficile distinguere, se non dal punto di visto biografica senza dubbio da quello stilistico, la vita e l’arte di questi tre pittori che lavorarando in simbiosi sono una delle maggiori espressioni artistiche italiane nel mondo. I fratelli Annibale e Ludovico, infatti, e il cugino Agostino, erano e sono un tutt’uno e lavorarono in piena armonia di stile e d’intenti, sia pure con distinguo di commesse ed interventi artistici. Anche la loro summa artistica è per altro realizzata in comune e trattasi del Fregio sulle “Storie di Romolo e Remo”, dipinto nella sala nobile di Palazzo Magnani”.
|
|||||||||||
AGOSTINO
Fu soprattutto un grande incisore e la sua influenza in quest’arte è giunta fino ai nostri tempi. Fra le pitture sono senz’altro sue l’”Adorazione dei Pastori” (in San Bartolomeo), la “Madonna con Bambino e Santi” (Parma), “L’ultima comunione di San Girolamo” (Pinacoteca di Bologna), l’”Assunzione della Vergine” (Pinacoteca) e l’”Ultima Cena” (al Prado). ANNIBALE
Dopo aver lavorato a Bologna (“Crocefissione” in S. Maria della Carità) si spostò a Roma alla corte dei Farnese. In Pinacoteca, a Bologna, possiamo ammirare le tele “l’Angelo che annuncia Maria”; la “Vergine in trono con Santi”, “San Francesco in adorazione del Crocefisso”, “Cristo deriso” e la “Taoilette di Venere”, che risale senza dubbio al periodo classicheggiante romano. LUDOVICOSi dedicò in particolar modo all’”Accademia dei Carracci”, la grande scuola che produsse numerosi pittori, affermatisi poi in tutt’Europa e dove, oltre che pittura, si insegnavano teoria, anatomia e ritrattistica dal vero, e si discuteva di letteratura, scienza e poesia con altri esponenti della cultura bolognese. E’ certo che fu proprio lui ad ispirarla, idearla ed amministrarla, tanto che una volta affermatasi, egli non operò quasi mai fuori di Bologna, lasciando ai cugini di eseguire le commesse ricevute dalle altre città e corti. Fu però anche lui pittore grandissimo, forse (secondo molti critici) il migliore dei tre.
|