GIUSEPPE BARILLI
(“Quirico Filopanti”)

Politico / Ingeniere idraulico / Scrittore

Budrio, 1812 – Bologna, 1884

Lo pseudonimo che adottò inneggiava alla Repubblica romano (Quirico, come Quirino) e all’amicizia nei confronti del prossimo (Filo= amico e pantos = tutti).

Fervente mazziniano, la politica fu senza dubbio la sua passione, ma fu matematico, scrittore, e professore di idraulica all’Università di Bologna.

Deputato nel 1849 della Costituente, firmò il decreto di decadenza del potere temporale della Chiesa, approvando di conseguenza la Repubblica romana.

Fu esule in America e a Londra fino al ’59 e tornato in Italia, si presentò volontario Garibaldino a Mentana e nel Trentino.

Sempre proseguendo la sua attività di docente, (ma non giurò mai fedeltà al Regno), venne eletto a Consigliere comunale e al Senato, sempre nell’ambito della Sinistra e fu Presidente della Società operaia.

Come tecnico idraulico intervenne sull’alveo del Tevere, nei canali del budriense, negli acquedotti rurali di Bologna, Ferrara e Ravenna.

Scrisse un romanzo, “Mirando”, in lingua inglese, mentre negli scritti alternò storia e politica (“Discorso sull’incivilimento”, “Cesare al Rubicone”, “Intorno alla necessità e ai mezzi di promuovere l’industria meccanica in Italia”) a quelli scientifici (“L’universo, lezioni di astronomia e filosofia enciclopedica”, “Acquedotti economia per le province di Ferrara, Ravenna e Bologna”).