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LEANDRO ARPINATI |
Politico 1892 - 1945 |
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Personaggio molto discusso, questo gerarca fascista, sia da destra che da sinistra, sia prima che dopo la morte. Di umili origine, ferroviere ed elettricista, conobbe a diciotto anni Mussolini, ma era già istintivamente un anarchico, con un credo politico molto individualista e poco propenso a qualsiasi inquadramento. Fu interventista e volontario della prima guerra (senza però parteciparvi), e nel ’19 entrò nel fascismo, assumendo la segreteria dei Fasci bolognesi (carica che contese a Dino Grandi); diventato il politico più potente del Bolognese (lo chiamavamo “il Ras”), fu il primo podestà della città e, in tale veste, intervenne con un certo successo, soprattutto nel settore urbanistico (lo stadio e la zona di via Andrea Costa alta, fu opera sua). Nel 29 fu sottosegretario agli Interni ma dopo quattro anni abbandonò la carica e uscito dal partito. Rifiuterà, dopo il 43, la nomina di Presidente della Repubblica di Salò e così, malvisto nello stesso momento e per diverse ragioni, sia dai fascisti che dai partigiani, fu ucciso nella sua tenuta di Malacappa in un attentato i cui autori e la fazione mandante rimasero sconosciuti. |