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ADOLFO ALBERTAZZI |
Scrittore 1865 – Castel S.P., 1924 |
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Fu il discepolo prediletto del Carducci, con cui mantenne una feconda amicizia che proseguì nel tempo, e si laureò con una tesi che venne immediatamente pubblicata da Zanichelli. Insegnò a Mantova, Foggia ed infine a Bologna al Pier Crescenzi. Scrittore fecondissimo (iniziò ad appena 10 anni con il romanzo “I Fumanti”), fu molto seguito ed esaltato dai contemporanei, mentre ebbe alterna fortuna presso la critica successiva. Fra le sue opere, i romanzi: “La contessa d’Almond” e “In faccia al Destino”; i saggi: “Romanzieri e romanzi del ‘500 e del ‘600”, “Parvenze e sembianze”; “Il Romanzo”; racconti, per lo più popolari: “Vecchie storie d’amore”, “Novelle umoristiche”, “Il zucchetto rosso e storie d’altri colori”, “Strane storie di storia vera”. E’ proprio nei racconti che la sua capacità letteraria gli fa meritare il giudizio che gli diede Papini: “E’ uno dei pochi prodigi della vivente letteratura italiana”. Una serie di suoi scritti, infine, raccolti poi nell’opera “Il Carducci in professione d’uomo”, rappresenta di fatto la biografia più acuta sul grande poeta toscano. |