Presentazione «Bologna innamorata», strano titolo per un libro dedicato ad una città che vanta ben altre definizioni, come quella edonistica di «Grassa», quella altisonante di «Dotta», quella urbanistica di «Turrita» e quella cromatica di «Rossa». Fra un bagordo universitario, un convito a base di tortellini ed una «Festa dell’Unità», è difficile pensare a Bologna ad una città dove il rapporto sentimentale di coppia trova il suo «habitat» naturale e, in effetti, i nostri colli non sono rinfrescati dal ponentino come a Roma, né i nostri comodi e simpatici portici possono avere il fascino di una calle veneziana, né esiste un panorama come quello che può offrire il Golfo di Napoli. In altre parole, due bolognesi innamorati s’immaginano più seduti a tavola che abbracciati sotto le stelle, né credo sia possibile modificare questa immagine orami radicata e, forse, esatta. D’altra parte non è mia intenzione sfatarla e aggiungere ai già numerosi epiteti della città quella di «Innamorata» che dà il titolo alle storie che ho voluto narrare. E' certo però che anche sotto le Due Torri, durante i secoli, vicende d’innamorati, talvolta tragiche, talvolta a lieto fine, talvolta ambigue, ve ne siano state, ed il mio scopo è quello di rinvangarle, magari fantasticandoci sopra e aggiungendo quel po’ di romanticismo (forse anche troppo!) che sembra oggi ritornato così di moda. La base d’ogni novella, è un piccolo fatto di cronaca, documentato o dalla tradizione popolare o da più probanti atti scritti. Su questi spunti (datimi da veri studiosi di storia locale, che ringrazio per il piacere che recano a noi bolognesi con la loro attenta ricerca) ho costruito delle vicende che spero risultino interessanti. Se ai volenterosi lettori non sembreranno tali, potrà essere colpa o della fantasia che non ho elargito a sufficienza per soddisfare i loro gusti o, al contrario, di averne usata troppa, dimenticando aspetti più realistici e veri. Pazienza! La mia speranza è che almeno qualcuno apprezzi queste storie così come sono e se ciò avverrà lo scopo di questa «Bologna innamorata», sarà stato ampiamente raggiunto. Sandro Samoggia |